Domenica 28 e lunedì 29 maggio si terrà il secondo turno delle elezioni amministrative per eleggere i sindaci di Ancona, Brindisi, Vicenza, Pisa, Massa, Terni e Siena.
Il primo turno si è chiuso con un discreto vantaggio del centrodestra che ha conquistato quattro comuni contro due del centrosinistra, e adesso gli occhi sono tutti puntati su due città in particolare, Ancona e Brindisi, amministrate dal Pd e che la coalizione di governo punta a strappare.
Ad Ancona il primo turno ha visto prevalere il candidato sindaco del centrodestra Daniele Silvetti che è in testa con il 45,11% contro la sfidante del Pd Ida Simonella ferma al 41,27. Il tentativo di apparentamento fra Pd e Movimento 5Stelle non è andato in porto. «La politica cittadina tra una settimana vivrà il round finale delle elezioni che decideranno il prossimo futuro della nostra città. Per l’appuntamento del ballottaggio non faremo nessun apparentamento» ha dichiarato Enrico Sparapani candidato sindaco per il partito di Conte. Non solo, i pentastellati hanno lasciato gli elettori liberi di scegliere senza alcuna indicazione di preferenza, fatto questo che sembra preoccupare molto il Nazareno.
Una preoccupazione che è cresciuta dopo la notizia dell’apparentamento andato invece a buon fine fra il candidato del centrodestra Silvetti e Marco Battino che al primo turno ha guidato la lista civica “Ripartiamo dai Giovani” e che ha totalizzato il 2,18% dei consensi. Al di là della somma numerica che porta al centrodestra un importante valore aggiunto, l’apparentamento sembra avere un forte valore simbolico, nell’ottica di un rinnovamento della città. Segno che c’è una reale e concreta voglia di cambiamento che parte proprio dai giovani. E ad un Pd che da trent’anni governa la città, dimostratosi incapace di allargare il proprio perimetro politico, fa da contraltare invece un centrodestra che si espande e che sembra godere di maggiore credito e fiducia rispetto a chi ha amministrato fino ad oggi. Vedremo se queste speranze di cambiamento si concretizzeranno davvero domenica e lunedì nelle urne.
A Brindisi invece nessuno dei due candidati sindaco, Giuseppe Marchionna del centrodestra e Roberto Fusco del centrosinistra è riuscito a chiudere apparentamenti. Fusco, esponente dei 5Stelle e già candidato al Senato alle scorse elezioni politiche, non è riuscito a risanare la rottura con il sindaco uscente dem Riccardo Rossi che non ha accettato di farsi da parte per favorire l’accordo fra Pd e contiani e che al primo turno si è candidato con il sostegno di Sinistra Italiana e Verdi. Non solo, il centrosinistra avrebbe provato anche a raggiungere un’intesa con Pasquale Luperti l’altro candidato sconfitto al primo turno con trascorsi nel centrodestra promettendogli pare un assessorato in caso di vittoria. Ma quest’ultimo avrebbe posto come condizione un apparentamento ufficiale che però è stato rifiutato, ragione che ha spinto Luperti a pronunciarsi per la libertà di scelta. Stesso copione anche per Rossi. anche a lui la proposta di incarichi ma senza apparentamenti che avrebbero ridimensionato tanto il peso dei dem che quello dei 5S. “L’offerta di un assessorato e della Presidenza del Consiglio – denunciano in una nota Sinistra Italiana, Verdi e la lista civica di Rossi – nulla ha a che fare, non solo con la costruzione di un progetto comune di sviluppo per la città, ma anche con l’etica politica seria e responsabile. Pertanto, coerentemente a questo scomposto silenzio politico e soprattutto nel rispetto del nostro elettorato, non esprimiamo indicazioni di voto per il ballottaggio di domenica 28 e lunedì 29 maggio”.
Al Pd va meglio a Vicenza dove Giacomo Possamai, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra in vantaggio con il 46% sul sindaco uscente di centrodestra Francesco Rucco al 44%, è riuscito a chiudere un accordo con Lucio Zoppello della lista Rigeneriamo Vicenza (2,5%), ex assessore della giunta di centrodestra dello stesso Rucco. Zoppello ha affermato che al ballottaggio si spenderà «per il bene della città» a favore di Possamai ma senza apparentamento ufficiale. In caso di vittoria del centrosinistra andrà a lui la guida della cabina di regia sulla Tav. Uno schiaffo per il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che pare avesse tentato di recuperare Zoppello e convincerlo a sostenere Rucco, assicurandogli il ruolo di commissario ad acta per la Tav oltre ad un assessorato per un suo fedelissimo (fonte Corriere della Sera). Il centrodestra è riuscito però a recuperare l’altro ex assessore Claudio Cicero che al primo turno si era candidato sindaco in polemica con Rucco a capo di una lista chiamata Impegno a 360° che ha racimoltato il 2,6%. A lui dovrebbe andare un posto in giunta o la stessa guida della cabina di regia sulla Tav promossa dal centrosinistra al suo ex collega di giunta.
Nemmeno a Pisa, Siena e Massa, i tre capoluoghi di provincia toscani dove si vota sono stati raggiunti apparentamenti. Nella città della torre pendente il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Martinelli sostenuto da Pd e M5S con il 41% è molto lontano dal sindaco uscente Michele Conti che per un soffio non ha vinto al primo turno con il 49,9%. Qui Pd ed M5S non sono riusciti a trovare né i voti della sinistra, né quelli del Terzo Polo che hanno lasciato liberi gli elettori.
Stesso discorso a Siena, mentre a Massa è il centrodestra a risultare spaccato. Il candidato sindaco Francesco Persiani sostenuto da Lega e Forza Italia che ha preso al primo turno il 35%, non ha concluso accordi con il candidato di Fratelli d’Italia Marco Guidi che si è fermato al 20%. Qui però l’apparentamento era decisamente improponibile, considerando che FdI ha contribuito alla sfiducia del già sindaco Persiani, esponente della Lega, nella passata legislatura provocando il commissariamento del Comune. Il candidato del centrosinistra Enzo Romolo Ricci sta al 29,95%, ma nonostante i tentativi dei vertici nazionali del centrodestra di ricomporre la frattura, a livello locale non è stato possibile concludere un’intesa.
Se il centrodestra punta a portare a casa la vittoria ad Ancona e Brindisi per aggiungere le due città al bottino già conquistato al primo turno e a mantenere i Comuni che amministra, il Pd guarda a Massa e Vicenza dove spera di godere delle spaccature nel fronte avversario, oltre che a Siena dove il divario fra Nicoletta Fabio del centrodestra (30,51% al primo turno) e Anna Ferretti del centrosinistra (28,75%) è molto esiguo e dove non ci sono state indicazioni di voto da parte degli sconfitti.
Lunedi si tireranno le somme e si vedrà quale dei due schieramenti, fra primo e secondo turno, ha incassato di più. Appare tuttavia oggettiva la difficoltà del fronte dell’opposizione di marciare unito, specie nella versione dell’alleanza Pd-M5S che sembra piacere alla Schlein, ma molto meno ai dirigenti locali dei rispettivi partiti e ancora meno agli elettori.