Da Carrisi a de Giovanni: a Napoli il Festival del Giallo

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Nel giro di soli dodici mesi si è trasformato da una scommessa tra amici a un evento di portata nazionale. Oggi è già l’appuntamento degli appassionati del libro giallo più importante d’Italia. Lo dicono i numeri e la qualità degli eventi: sessantuno scrittori, trentuno eventi, un’area giochi dedicata alle “feste del delitto”, una simultanea di scacchi (perché gli scacchi c’entrano sempre con i  delitti) con la pluricampionessa italiana Mariagrazia De Rosa. E poi un corso di scrittura con Franco Forte, il direttore dei Gialli Mondadori, un concorso fotografico curato da Spazio Tangram, una lezione su come si traduce un giallo con Luca Briasco, il traduttore italiano di Stephen King; una festa dedicata a Julia Kendall, la criminologa della Bonelli in esclusiva a Napoli solo per il Festival e il grande processo ad Arsenio Lupin con i magistrati guidati dal pm Raffaele Marino e gli scrittori che conoscono a menadito il ladro più famoso di tutti i tempi. Il programma del “Festival del Giallo, Città di Napoli”, diretto da Ciro Sabatino e presieduto da Maurizio de Giovanni, ospitato dall’Istituto Francese e dalla console generale Lise Moutoumalaya, è davvero ricco.

A guidare il lungo elenco di autori presenti a Napoli dal 25 al 28 maggio, il presidente onorario Maurizio de Giovanni, Carlo Lucarelli e Franco Forte, presenti già l’anno scorso. Tra i nuovi arrivi, invece, il maestro del thriller Donato Carrisi, Sandrone Dazieri (altro storico direttore dei Gialli Mondadori), Gaetano Savatteri (con Makari e la coppia di investigatori dilettanti siciliani Saverio Lamanna e Peppe Piccionello); Alessia Gazzola (autrice de L’allieva); Roberto Costantini (con la sua Trilogia del Male) e Diego De Silva.

Sono previsti arrivi da tutta Italia. Da Genova il padre di Julia Kendall, Giancarlo Berardi; da Milano Luca Crovi (scrittore, saggista, editor della Bonelli e massimo esperto di gialli in Italia) e Chiara Moscardelli (l’editor e giornalista – La Stampa, Vanity Fair, Donna Moderna – creatrice di Teresa Papavero); da Torino Alice Basso, suona il sax ed è considerata la madre del cosy crime (trama gialla capace di mantenere sempre una certa leggerezza e una buona dose di humor) ed Enrico Pandiani (sceneggiatore de Il Mago e vincitore dello Scerbanenco); da Bologna Grazia Verasani, storica fondatrice del Gruppo 13 (il collettivo di scrittori che portò a battesimo Carlo Lucarelli) e indimenticata autrice di “Quo vadis, baby?”; da Firenze Enrico Solito, massimo esperto di Sherlock Holmes in Italia; da Roma Giuseppina Torregrossa (la ginecologa che fuma il sigaro e scrive gialli tradotti in mezza Europa); da Bari Gabriella Genisi e la sua Lolita Lobosco. E ancora, da Siracusa Cristina Cassar Scalia (l’autrice di Vanina Guarrasi prossima serie Tv di Canale 5); da Cagliari Piergiorgio Pulixi, considerato uno degli scrittori più interessanti del thriller italiano. Tra i napoletani Sara Bilotti, Patrizia Rinaldi, Diego Lama, Serena Venditto, che faranno da padroni di casa.

Si parlerà di noir e di post-noir con Marco Bernardi (figlio di Luigi), Tommaso De Lorenzis (già direttore di Rizzoli Noir) e Omar Di Monopoli, lo scrittore che la Bonelli ha scelto per presentare le sue nuove graphic novel che di questa variante letteraria sono oggi i massimi rappresentanti. Si parlerà di cosy crime e delitti senza sangue con Barbara Perna (la mamma di Annabella Abbondante) e i suoi ospiti, si racconteranno amicizie e aneddoti dei più noti scrittori di poliziesco con Maurizio de Giovanni che ospiterà chi il giallo l’ha fatto diventare veramente grande.

In programma anche i festeggiamenti, con Simonetta Salvetti, del MystFest di Cattolica che quest’anno compie 50 anni e il Giallo Mondadori con due tra i più importanti direttori della leggendaria collana: Franco Forte e Sandrone Dazieri. E ci sarà anche il tempo per accendere un faro sulla scuola del giallo napoletano con una ventina di autori, con Giancarlo Piacci in testa, che oggi pubblicano diverse case editrici italiane e raccontare (con Michelangelo Iossa) uno strano incontro tra Ian Fleming (il padre di 007) e Lucky Luciano.

Spazio anche agli autori stranieri. Venerdì 26 maggio, grazie a una collaborazione con l’Istituto Cervantes di Napoli, a Napoli arriva Maria Oruña, la regina del thriller spagnolo. Mentre dalla svizzera arriva Natasha Korsakova, la violinista-scrittrice che ha suonato per il Papa e che ha la passione per il crime. Francese, ma ormai in Italia da un bel po’, Francois Morlupi, giallista tra i più apprezzati del momento.

Sessantuno, dunque. Per trentuno eventi costruiti in maniera che il pubblico possa conoscere e parlare con i propri beniamini tra colazioni sul terrazzo del Grenoble e firmacopie nella sala Dumas dell’Istituto francese. Tutto grazie alla volontà e alla determinazione di un gruppo di appassionati di gialli. A cominciare dall’ideatore Ciro Sabatino, direttore artistico del Festival, anzi “‘O Festivall” per il secondo anno e finire al gruppo della Libreria “Io ci sto” di Napoli, che cura anche un grande spazio dove si potranno trovare i libri degli scrittori presenti.

Ultima novità di questa edizione anche un mensile cartaceo, organo ufficiale del Festival e diretto dalla giornalista napoletana Anita Curci: Gialli.it. La testata continuerà le sue pubblicazioni anche nei prossimi mesi, quando la kermesse si trasformerà in una serie di eventi continui tutti da seguire. «Eventi che proseguiranno anche in estate insieme al Comune di Napoli per iniziative per i turisti nei luoghi misteriosi della città», come spiega l’assessore al Turismo di Napoli, Teresa Armato.

«Quando nel 1851 – spiega Ciro Sabatino – apparve a Napoli “Il mio cadavere” di Francesco Mastriani sembrò quasi che la città che ospitava l’élite culturale europea volesse prendersi anche il primato della letteratura di genere. Dieci anni dopo Poe, ma sedici anni prima di Collins e ben trentasei anni prima di Doyle uno scrittore italiano si infilava nei registri del mystery e scriveva di veleni e oscure trame delittuose. Non accadde nulla. Come niente successe dopo che donna Matilde Serao di gialli ne firmò addirittura due, “Il delitto di via Chiatamone” e “La mano tagliata”. Erano gli inizi del Novecento e la scrittrice di Patrasso, fondatrice del Mattino e prima donna italiana a dirigere un quotidiano si era inventata un detective che faceva il verso ai vari Nick Carter delle dime novel americane. Nulla. Nulla nemmeno dopo Veraldi e la sua Mazzetta (1976). Nulla dopo Ferrandino e il suo Pericle il nero (1993). Insomma, abbiamo dovuto aspettare Maurizio de Giovanni perché Napoli vedesse finalmente nascere una vera e propria scuola di letteratura poliziesca e di indagine che ha dato un senso anche alla nascita del primo Festival del Giallo. Bisognava festeggiare. Lo abbiamo fatto regalando una seconda edizione che impone il “Festivàll” come la kermesse giallistica più grande e importante del Paese. Ora veramente non ci fermiamo più. Perché ora, sul serio, Napoli è la capitale del poliziesco in Italia».

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