Decreto Caivano. La destra fa la destra. E la sinistra? Sociologia

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La destra comincia a fare la destra. Per questo è stata votata, su questo sarà giudicata a fine mandato.

Dopo un inizio mediaticamente scoppiettante (il cambio dei nomi dei ministeri, i primi Decreti), il rischio specialmente a seguito degli sbarchi che si susseguono a ritmi esponenziali, la lentezza delle sinergie auspicate con la Ue, e parallelamente al calo del Pil, era come è infatti, quello di un pericoloso crollo di fiducia.

Invece, col Decreto Caivano, approvato nel Cdm di giovedì, Palazzo Chigi ha scelto indubbiamente misure nette, ferme, di contrasto forte alla criminalità minorile insieme a temi importanti da non sottovalutare, come la povertà educativa e il disagio giovanile. Argomenti centrali per affrontare l’emergenza storica di certe aree depresse e degradate del Sud, nel segno primario della repressione.

Una linea palesemente opposta a quella della sinistra di governo e non, che finora ha preferito la sociologia, la pedagogia, col risultato di una lontananza, se non indifferenza percepita dello Stato.
E a Caivano la Meloni ci ha messo la faccia, sopportando le accuse di facile passerella dopo i noti fatti di cronaca (gli stupri, la droga, il potere della Camorra), cui hanno fatto seguito però, fatti concreti: blitz delle Forze dell’Ordine, un commissario ad hoc, e ora i primi provvedimenti specifici. Decisioni per stoppare la violenza organizzata e iniziare quel processo rieducativo, condizione basilare per ricreare le minime condizioni di civiltà, legalità e Stato di diritto in quelle zone. Una presenza fisica delle istituzioni che ha registrato il consenso di Don Patriciello, il sacerdote-eroe da decenni in trincea che, chiedendo l’arrivo di vigili e poliziotti sul territorio, ha criticato duramente il politicamente corretto della sinistra, scagliandosi contro “il buonismo che ha fatto solo danni”.

Ma entriamo nel dettaglio. Il primo articolo del Decreto prevede l’istituzione di una struttura commissariale che metterà a disposizione 30 milioni di euro per un primo intervento di risanamento del territorio. Obiettivo, il ripristino del Centro sportivo” Delphinia, che era un fiore all’occhiello del territorio prima di diventare una discarica. Nella linea che riguarda la tutela del minore è stata rafforzata la sanzione per i genitori che non fanno andare i figli a scuola o li ritirano anzitempo. Questo reato di dispersione assoluta fino a ieri era punito con una piccola sanzione, è stato elevato a rango di delitto con la pena della reclusione fino a 2 anni.
E ancora: Il ”daspo urbano o dacur” è stato rimodulato: potrà essere applicato ai minori già dai 14 anni, quindi il provvedimento abbassa la soglia dell’età di applicazione del provvedimento anche ai minorenni ultra 14enni.
”Il provvedimento interviene sul famoso daspo per i reati di stupefacenti – ha affermato il ministro Piantedosi che nella conferenza stampa, con Mantovano e la ministra Roccella hanno affiancato la premier – vengono ampliati i luoghi presso i quali si può prevedere questo divieto precisando che possono essere scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, proprio perché c’è il tema della commissione di questi reati in prossimità di aree scolastiche e universitarie. E’ stata allargata inoltre la platea dei reati presupposto per l’applicazione di questo provvedimento, includendo anche il caso della semplice detenzione di droga, e la possibilità di estendere questo divieto a tutta la provincia se sussistono ragioni di particolare pericolosità del soggetto”.
Previste pure l’introduzione della nuova misura dell’ammonimento per minori infra-14enni. Questa è l’unica applicazione di un istituto al di sotto dei 14 anni che si trova nella normativa.

Tradotto, dai 12 anni si introduce l’ammonimento del questore per i minori tra i 12 e i 14 anni che commettono delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni, come il furto aggravato, la rapina aggravata, il danneggiamento aggravato e le lesioni gravi.
Sono stati introdotti poi, il divieto di possesso dei cellulari, relativamente all’accesso a piattaforme informatiche pericolose, e l’implementazione del parental control, visto che l’accesso ai siti porno viene fatto da ragazzi già di 6-7 anni.

Riassumendo, centralità delle istituzioni per ciò che attiene alla sicurezza e legalità, recupero del ruolo educativo della famiglia.
Questi i fatti, vedremo come replicherà l’opposizione. Con quali proposte.

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