Coco Chanel e le due C sono diventate entrambi un simbolo, la prima di eleganza e originalità, le seconde forse hanno una lettura più complessa. Coco diventerà un simbolo anche per la vita incredibile che condusse, in cui seppe applicare il suo genio personale a tutto quello che realizzò. Ma l’origine delle due C intrecciate è più complessa. Si può collegare a un ricordo ben preciso della piccola Gabrielle, quando era nel collegio delle suore di Aubazine dove fu lasciata dal padre assieme alle sue sorelle, dopo la morte della madre.
Qui le due C intrecciate erano il simbolo dell’unione del cielo con la terra, del cerchio della nostra vita sulla terra che si congiunge con quella del cielo, ed erano istoriate nelle vetrate della cappella del convento. Certo alla piccola Gabrielle devono essere rimaste ben impresse nella mente con tutto il tempo passato in preghiera nella cappella. Lei aveva un bel ricordo delle suore e ne parlava sempre con affetto e gratitudine, anche perché era stato proprio lì dalle suore che aveva imparato quell’arte del cucito che diventerà la sua più grande capacità espressiva e creativa.
Le due C sono tornate a fondersi a simbolo di una mostra che si è tenuta tempo fa a Ca’ Pesaro a Venezia dal titolo “Cultura Chanel“, la donna che legge”. Ed era una donna che leggeva veramente… Aveva una ricchissima collezione di libri classici, ereditati dal suo amante ed estimatore Boy Capel, morto prematuramente e tragicamente, riconoscibili dalle cifre impresse nei preziosi volumi, e tutta la sua personale collezione di Rue Cambon che ne comprendeva moltissimi altri.
Una donna che leggeva i classici e si relazionava con passione e filantropia con i suoi contemporanei. Amica personale di Strawinski, lo ospitò e lo aiutò per molto tempo, fu tra i pochi a capire il suo genio, forse troppo audace per i suoi contemporanei. Amica di Cocteau e di Picasso aiutò il primo a disintossicarsi dall’uso dell oppio che ne stava distruggendo la vita e protesse e sostenne il secondo.
Lei , piena di talento, lo riconosceva prima di tutti anche negli altri che spesso sosteneva anche finanziariamente. Fu veramente come il suo segno zodiacale voleva che fosse: una regina che promuoveva cultura, una Mecenate, circondata da una vera corte di artisti, letterati e personaggi così unici che segneranno la cultura mondiale di quel periodo facendo di Parigi un simbolo. E con l’immagine del leone volle essere ricordata anche nella morte, quando decise che cinque teste feline dovevano essere a guardia della sua tomba, più che a proteggerla per far capire a chi osservava chi era sepolto lì. Cinque, perché cinque era il suo numero magico personale, che sarà il nome non nome del suo profumo e che era anche il numero della sequenza zodiacale, perché il leone è il quinto segno dello zodiaco!