C’è un mistero anche angoscia Forza Italia: Marta Fascina, la giovane compagna/moglie di Silvio Berlusconi è scomparsa dai radar. Non partecipa più alle manifestazioni e riunioni di partito. Ma soprattutto, caso ancor più grave, non partecipa più alle sedute della Camera. Lutto o non lutto, è una deputata scandalosamente assenteista. E una tale circostanza non può certo essere accettata dal contribuente italiano.
Alla fine, Paolo Berlusconi, fratello del suo amato Silvio, è stato costretto a rivolgerle un appello/esortazione: «Basta con le lacrime, l’ho detto anche a Marta, che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto ma soprattutto un suo dovere». Il congiunto del defunto leader di FI si è espresso così nel corso di una manifestazione a Monza, a sostegno del candidato di centrodestra alle elezioni suppletive, Adriano Galliani. E poi, come a rincuorarla, ha teneramente aggiunto: «Silvio c’è. Ci ha momentaneamente lasciato, ma c’è sempre».
Il fatto è che, nel caso della giovane deputata, l’assenteismo sembra un fatto cronico. Anche nella scorsa legislatura Fascina risultava infatti tra le più assenti con un tasso di partecipazione pari al 24 per cento. Il mistero però rimane perché la compagna/moglie del fondatore di Forza Italia non si fa più vedere in giro praticamente dal giorno dei funerali. L’ultimo suo segnale di vita risale all’8 settembre scorso, quando ha inviato un messaggio ai giovani di Forza Italia riuniti nella loro annuale convention, che quest’anno si è svolta a Gaeta: «Avrei voluto essere con voi ma in me è ancora forte il dolore per la scomparsa dell’uomo che ho amato…».
Ovunque, intorno alla figura della Fascina, aleggia ancora l’aura del dolore. È una manifestazione sincera al 100 per cento o c’è qualcosa di meno autentico sotto? Magari il fatto che il lutto possa essere una scusa per accentuare la sua già bassa passione per l’attività politica?
Oppure si tratta effettivamente di un invincibile senso di depressione? Basterà ricordare che la fissità del suo sguardo sulla bara di Berlusconi durante i funerali aveva un qualcosa di strano e di ossessivo. Un carattere fragile che non ha retto al trauma per la scomparsa del suo uomo? «Vive immersa nel dolore», dicono quelli che hanno avuto modo di recarsi alla villa di Arcore negli ultimi mesi. Non vede né amici né partenti. A farle compagnia è solo il cagnolino Dudù.
Un dolore così profondo è sempre un mistero. Ma tale mistero potrebbe risultare meno misterioso se fossero vere le voci di un suo contrasto con la famiglia Berlusconi e con l’ambiente di Forza Italia per l’usufrutto della villa di Arcore , che le ha concesso il Cavaliere unitamente a un lascito di 100 milioni di euro. Figli e partito non ci stanno evidentemente a vedersi “sfrattati” da uno dei luoghi simbolo della vita pubblica italiana degli ultimi 30 anni.
Comunque stiano le cose, la giovane onorevole Fascina dovrebbe ricordare a se stessa di essere una rappresentante del popolo italiano. E non può permettersi di disertare i lavori della Camera. Se non se la sente, nessuno la obbliga a mantenere la carica di parlamentare. Il suo “mistero” non può continuare a gravare a lungo sulle spalle di tutti: un seggio in Parlamento non è un titolo onorifico ma un dovere da svolgere.