Calcio: Giroud “Non mi pongo limiti,voglio scudetto e rinnovo con Milan”

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"Voglio poi restare in questo modo, mi vedo più ds che allenatore" PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – "Non sono eterno ma finchè il mio corpo me lo consente cerco di superare i miei limiti, non me ne pongo. Amo il calcio e non sono pronto a fermarmi. E poi ho ancora benzina, no?". A 37 anni Olivier Giroud non ha alcuna intenzione di smettere, anzi, e dalle pagine del "Journal du Dimanche" manda anche un messaggio al Milan: "Vorrei restare, sono in scadenza e non ho ancora parlato con la società contrariamente a quello che viene scritto. Vorrei andare avanti e penso di avere quello che serve per farlo. Ero già tifoso del grande Milan negli anni 2000, per me è stata una benedizione arrivare qui. I tifosi italiani sono incredibili, c'è passione, amore per il club. Poi nessuno è perfetto, tutti commettiamo errori: guardate il secondo giallo che ho preso a Lecce dopo una brutta reazione, non ho insultato l'arbitro ma ci sono momenti in cui devi saperti contenere. Dimostra che sono un uomo anch'io anche se sappiamo che dobbiamo essere esemplari". Il gol della vittoria sul Psg "è stato importante per restare in corsa in Champions. Adesso dipende da noi, se vinciamo le ultime due partite ci qualifichiamo. Il Milan ha un rapporto speciale con la Champions, nelle serate europee si sente che a San Siro c'è qualcosa di diverso. L'anno scorso siamo arrivati in semifinale, speriamo in questa stagione di arrivare il più lontano possibile, ma è molto dura, c'è molta competizione". Ma Giroud, oltre a far gol, sa anche…parare. "E' stato qualcosa di unico – confessa ricordando quando è andato in porta col Genoa dopo il rosso a Maignan, salvando il risultato – Non mi ero mai trovato in questa situazione. La sensazione era diversa da quella che si prova nel segnare un gol ma c'era molto orgoglio e adrenalina. Il mio cuore batteva a duecento all'ora, c'era la gioia di aver 'salvato' un po' la squadra con questa uscita un po' kamikaze". Giroud rivela di aver 'battuto' la concorrenza di Pulisic "ma mi sono sentito piccolissimo in porta al momento della punizione dal limite, Ti senti vulnerabile. E i guanti erano troppo grandi. Mike ha le mani più grandi delle mie". Lo scudetto conquistato in rossonero merita un posto fra le vittorie più belle della sua carriera ("per undici anni un'intera generazione non aveva conosciuto una squadra vincente") ma il bello deve ancora venire: "Il mio obiettivo è fare una grande stagione al Milan e conquistare la seconda stella, che sarebbe sinonimo del 20esimo scudetto. Non sarà facile, ma noi ci crediamo. Vorrei fare anche un buon cammino in Champions League e vincere l'Europeo con la Francia, poi faremo un punto". E da 'grande'? "Penso che resterò nel calcio. Allenatore? Non credo, almeno per il momento, non ne ho la voglia e non so se un giorno avrò l'energia e la volontà, perché è molto impegnativo. Mi piacerebbe più fare il direttore sportivo". – foto LivePhotoSport – (ITALPRESS). glb/red 21-Nov-23 16:42

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