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Bonino-Tabacci, Rizzo (PC): “Alleanze innaturali. Perché non avrei accettato l’aiuto”

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“Questa situazione è figlia delle storture di questa legge elettorale purtroppo non molto diversa dalle precedenti. Certi paradossi potremo finalmente evitarli quando avremo una legge elettorale interamente proporzionale”.

Il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo commenta così l’accordo elettorale fra + Europa di Emma Bonino e il Centro Democratico di Bruno Tabacci. Grazie a questo accordo Bonino e company saranno esonerati dall’obbligo di raccogliere le firme per presentare la lista, dato che il movimento di Tabacci è presente in Parlamento. Un accordo che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Matteo Renzi che proprio a causa dell’obbligo per la Bonino di raccogliere le firme vedeva in forte rischio l’apparentamento elettorale con + Europa. Ora la radicale ultra laicista Bonino e l’ex democristiano Bruno Tabacci si presenteranno insieme e naturalmente questo matrimonio politico ha fatto sorgere diverse perplessità. Benedetto Della Vedova, braccio destro della Bonino, ha già messo le mani avanti annunciando che l’agenda di + Europa non sarà cambiata soprattutto per ciò che concerne i temi dell’immigrazione e del fine vita. Sui temi etici c’è stata sempre incompatibilità di fondo fra cattolici e radicali e in questo caso è proprio una formazione cattolica ad assicurare ai radicali una corsia preferenziale per entrare in Parlamento a sostenere certe battaglie laiciste, prima fra tutti quella in favore dell’eutanasia. E c’è chi arriva pure a parlare di forzatura rispetto all’escamotage studiato per favorire la Bonino (e secondo molti la regia sarebbe al Nazareno). Rizzo però non si mostra scandalizzato più di tanto.  

Il partito della Bonino sarà presente alle elezioni grazie al soccorso bianco di Tabacci. Viene da chiedersi: e gli ideali? Sono davvero morti se ex radicali ed ex democristiani oggi convivono nella stessa casa? 

Purtroppo finché continueranno ad imporci le coalizioni situazioni come questa saranno inevitabili. La storia del resto si ripete: anche con il Mattarellum prima e il Porcellum dopo, noi comunisti eravamo costretti a stare in colazione con gli ex democristiani. Un ex ministro di Rifondazione Comunista come Paolo Ferrero è stato al governo con Clemente Mastella. E fra Ferrero e Mastella c’erano molte più differenze sostanziali rispetto a quelle che ci sono fra Bonino e Tabacci. A parte i temi cattolici per il resto non vedo grandi distanze fra i due. Se vogliamo evitare che certe anomalie politiche si ripetano dobbiamo tornare al proporzionale puro. Non esistono alternative.

Voi stavate in maggioranza con Mastella, non nello stesso partito

Non significa nulla: eravamo vincolati al rispetto di un programma che alla fine doveva tenere conto di tutte le differenze e mediarle. Non vedo una mediazione insormontabile in questo caso. Era molto più difficile mettere d’accordo noi con Mastella e company. 

Sinceramente, se si fosse trovato al posto della Bonino avrebbe accettato l’aiuto di Tabacci?

Non lo avrei accettato per un motivo molto semplice. Noi stiamo raccogliendo le firme come tutti, ma lo stiamo facendo non per presentarci alle elezioni, ma per organizzare il partito. Quindi essere presenti il 4 marzo non è per noi condizione essenziale, tale da farci accettare certi aiuti. Il nostro obiettivo primario è strutturare il Partito Comunista sul territorio con i nostri ideali e la nostra coerenza. La raccolta delle firme per noi serve a questo, non ad altro. Non abbiamo alcun bisogno di essere presenti alle elezioni ad ogni costo. Non ci servono soccorsi esterni e non ne chiediamo. 

 

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