L’ultima arma di Facebook in Usa contro le ingerenze russe è l’invio di una cartolina a tutti gli inserzionisti che vorranno postare pubblicità legate alle prossime elezioni di metà mandato del prossimo novembre.
A cosa serve? Siccome la legge americana proibisce l’incasso di contributi elettorali provenienti dall’estero, servirà a capire proprio la residenza o meno negli Stati Uniti legata alla possibilità di pubblicazione o al divieto. Agli altri non sarà possibile farlo. Le cartoline contengono un codice dove sarà richiesta la conferma dell’identità e della residenza dell’inserzionista.
Tra intelligenza artificiale e tasti per segnalare le bufale, Facebook torna alla cara vecchia posta “per dimostrare i suoi sforzi nell’arginare interventi esterni sul voto americano” viene spiegato. L’annuncio è arrivato a poche ore dalla formalizzazione delle accuse, da parte del procuratore Robert Mueller, nei confronti di 13 russi e 3 aziende di Mosca che avrebbero utilizzato i social media per favorire Donald Trump.
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Il metodo “analogico” sarà utilizzato per le pubblicità che sostengono uno specifico candidato ma non dovrebbe riguardare temi politici generali (anche se affini a un partito). Katie Harbath, direttrice dei programmi politici di Facebook, ha spiegato il meccanismo durante la National Association of Secretaries of State.
“Non risolverà ogni cosa”, ha affermato ma sarebbe il metodo più sicuro per fermare le presunte, e mai provate, fakle news russe.