E’ scontro sull’accordo europeo in tema di migranti che sarà discusso domenica a Bruxelles. La bozza non convince l’Italia che minaccia di disertare il vertice. Questa almeno è la posizione espressa dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, per il quale è inutile presentarsi soltanto per ratificare ciò che hanno deciso Germania e Francia. Una posizione che è sostenuta anche da CasaPound per bocca del vicepresidente Simone Di Stefano intervistato da Lo Speciale. L’Italia, in quanto Paese di prima accoglienza, chiede per bocca del premier Giuseppe Conte, di essere esentata dai ricollocamenti. Secondo quanto previsto dal regolamento di Dublino, se un richiedente asilo, la cui pratica non è stata ancora espletata, abbandona il Paese di primo approdo per recarsi in un altro Stato membro europeo, quest’ultimo può “ricollocarlo” nel Paese dove era sbarcato. L’italia quindi rischia di doversi riprendere tutti gli immigrati sbarcati sulle sue coste, visto che al momento questo aspetto del Trattato non sembra destinato ad essere modificato.
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Fa bene il premier Conte a minacciare di non andare al vertice di Bruxelles?
“Certo, anche perché i problemi per l’Italia non sono affatto risolti. Francia e Germania ancora una volta cercheranno di scaricare su di noi il massimo delle responsabilità. E’ inaccettabile il principio secondi cui i migranti dovrebbero tornare al Paese dove sono stati accolti e segnalati per la prima volta. Peccato che il primo Paese dove la maggioranza di questi arriva è proprio l’Italia. In pratica dovremmo riprenderceli tutti. Fa bene Salvini a dire di voler chiudere le frontiere”.
Il segretario del Pd Martina però denuncia il rischio isolamento dell’Italia. Come risponde?
“Credo che la sinistra sia ancora molto frastornata, non abbia capito fino in fondo cosa sia successo e a che punto siamo arrivati grazie a loro. Invece di rendersi conto di dover cambiare strategia, continua con questa narrazione dell’accoglienza verso tutti, non comprendendo di aver perso le elezioni proprio per questo. Non si sono ancora accorti nel Pd che il vento è cambiato. A noi va bene vederli continuare con questa politica visto che gli farà perdere sempre più voti”.
Nella bozza si parla di accordi amministrativi per accelerare la ripresa in carico e i trasferimenti dei richiedenti asilo che si spostano in altri paesi, meccanismi flessibili di riammissione, controlli ai confini su autobus, treni, aeroporti, centri di Polizia congiunti per la lotta contro i trafficanti ecc. Ma per l’Italia cosa cambia in concreto?
“Bella domanda! Personalmente non ho avuto modo di approfondire l’intera bozza ma mi pare che per noi non cambi assolutamente nulla. Ci stanno prendendo in giro. Del resto dall’Unione Europea in questi anni non è mai arrivato nulla di buono. La Merkel ci sta soltanto lisciando il pelo e nulla più. Quando sento dire da lei, dalla Francia e da altri dirigenti europei, che l’Italia in questi anni è stata lasciata sola, sento puzza di fregatura. Per questo restiamo convinti che l’unica possibilità che abbiamo per liberarci di tutto questo sia uscire dalla Ue riacquistando la nostra piena sovranità”.
Se l’Italia dirà no come annunciato da Salvini cosa potrà accadere? La Merkel sarà ancora più isolata e a maggiore rischio in casa con la Csu bavarese?
“La Germania ha il grosso problema della Deutsche Bank che sta per esplodere e senza dubbio il probblema dei migranti potrà contribuire a far saltare la Grande coalizione. L’Italia da questo punto di vista può giocare un ruolo fondamentale. Se da noi è stato possibile dar vita all’alleanza giallo-verde, nulla esclude che anche a Berlino si possano formare maggioranza diverse, magari anche con il coinvolgimento dell’estrema destra. Sicuramente è un momento di grande cambiamento e forti sommovimenti. Quindi ben venga qualsiasi posizione che possa favorire dei significativi ribaltoni anche negli altri paesi europei come già avvenuto qui”.
L’alleanza Lega-M5S però inizia a mostrare le prime crepe, vedi la vicenda del censimento dei rom. Non è che proprio nel momento in cui sembrano profilarsi risultati importanti, fra i 5S possa svilupparsi la smania di distinguersi da Salvini proprio sui temi della sicurezza e dell’immigrazione?
“Non vedo al momento questo rischio e sarebbe un errore da parte di Salvini mitigare la sua politica. Mi pare che il M5S la sua competizione con la Lega al Governo, la voglia vincere portando avanti i temi del lavoro, e penso anche lo stia facendo bene. Condivido pienamente la politica di Di Maio in favore dei riders, o almeno quello che ha messo sul piatto della discussione. Giusto parlare della stabilizzazione di questi lavoratori e di revisionare le regole sull’apertura domenicale dei negozi visto che tanti paesi in Europa, compresa la Germania, fanno rimanere chiuse le attività commerciali nel giorno festivo senza che questo comporti danni all’economia. Ai temi della sicurezza cari alla Lega, i 5S stanno rispondendo efficacemente con i temi sociali. Ad ognuno il suo ambito. Ora bisognerà aspettare i risultati, ma per il momento mi pare che la direzione imboccata sia quella giusta su tutti i fronti”.