Come si cambia, per non morire, come si cambia per amore (delle soluzioni)… Applausi e cori da stadio per Salvini a Napoli, la città partenopea contro cui il ministro dell’Interno (allora semplice leghista) intonò un coro che fu definito razzista dai media e dall’opinione pubblica. Tutto dimenticato.
Ieri Napoli ha esultato al solo sentirlo (era lì per il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza) e un coro sì, ma a favore, gli è stato addirittura cantato. A nulla sono serviti i manifesti anti-Salvini affissi con su scritto: “Napoli non dimentica”, i napoletani lo amano.
“Lanciano un segnale a chi non percepiscono più come alternativa” secondo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, e candidato alle primarie del Pd per la carica di segretario. Secondo Zingaretti con le sue posizioni su sicurezza e immigrazione Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, “lancia un ammonimento. Ognuno con la sua personalità dice che noi dobbiamo rispettare la voglia di sicurezza delle persone. E’ un tema giusto sul quale dobbiamo cambiare – afferma – Credo che si possa costruire una sicurezza che non è contro qualcuno, ma per dare la certezza alle persone che possono vivere sicure”.
Di fatto il grande sconfitto non è tanto il PD, ma il sindaco attuale, grande avversario di Salvini, Luigi de Magistris. che addirittura dice di aver contribuito a esporre delle richieste concrete al ministro: “più forze di polizia, liberarci dalle gabbie normative e finanziarie per assumere immediatamente 100 poliziotti municipali e per investire in maestri ed educatori sociali, strumenti più incisivi contro i parcheggiatori abusivi, più luoghi in cui mettere i motorini sequestrati utilizzati per le stese”. Insomma, sembrano quasi politiche leghiste.
La distanza politica è “più che abissale” ammette lo stesso De Magistris ma si mette in attesa che il Ministro dell’Interno dia le sue risposte sui temi. Dunque, per ora, nessun tono esasperato o critica si sentirà dal Comune di Napoli? Pare proprio di sì.