Nell’articolo a mia firma, pubblicato su questo quotidiano il 7 aprile 2020, dal titolo “Complotti. Quando il mondialismo dei banchieri è al capolinea, arriva il coronavirus”, riprendevo un lungo pezzo pubblicato sul sito “zerohedge.com” il 3.4.2020, dal titolo “Trump e Putin vs New World Order: the final battle”, autore Sylvain Laforest.
L’ipotesi delineata mi sembra particolarmente complottista ed estrema. Pertanto, in simili casi, come si dice solitamente, il condizionale è d’obbligo.
Nel pezzo si afferma, infatti, che, dopo circa 250 anni, il progetto del “nuovo ordine mondiale” mediante lo strumento del dollaro americano, perseguito da alcuni banchieri per dominare il mondo come un’unica famiglia felice, sarebbe al capolinea. Il dollaro sarebbe in fase di crollo a causa dell’iperinflazione, dovuta al fatto che gli Usa per condurre guerre in varie parti del mondo avrebbero stampato una quantità astronomica di carta moneta. Peraltro, senza portare gli Usa, al completo dominio mondiale, a causa dell’affermazione sulla scena mondiale della Russia di Putin come superpotenza militare, economica e scientifica, alleata alla Cina e all’Iran. Conseguentemente, l’epidemia da coronavirus sarebbe stata scatenata dai predetti banchieri contro Cina, Italia, Iran e poi Usa, per tentare disperatamente di mantenere il primato e il “governo” mondiale.
Successivamente si è verificato un evento, che conferma in pieno l’ipotesi “complottista” di Sylvain Laforest.
Riporta, infatti, il sito “medium.com” il 5 aprile 2020 che i tre più importanti leader mondiali, Trump, Putin e Xi Jinping avrebbero discusso in video-conferenza il 1° aprile 2020 il progetto di creazione di un nuovo sistema monetario digitale e decentralizzato mondiale, basato sulla tecnologia “blockchain” e accessibile a tutti. La nuova valuta di origine informatica sarebbe completamente svincolata dal sistema bancario e sostenuta al 100% dall’oro.
Non si tratterebbe di un pesce d’aprile, in quanto fonti di intelligence avrebbero confermato la circostanza.
Se fosse vera questa indiscrezione (ma non ci sono motivi per dubitarne), allora viene da chiedersi: l’epidemia di coronavirus potrebbe essere stata scatenata ad arte, per nascondere agli occhi del mondo la vera e propria catastrofe finanziaria globale verificatasi negli Usa, con il crollo del sistema valutario basato da 250 anni sul dollaro americano? La riprova è nel fatto che i leader delle principali potenze mondiali stanno cercando di costruire un nuovo sistema valutario mondiale, sulle ceneri del precedente.
Insomma, prende quota sempre di più il convincimento che il day after del coronavirus sarà l’alba di una nuova era e che quest’epidemia non è una questione meramente sanitaria.
di Francesco Tallarico