Cdx. Quella della Meloni è un’opposizione alla camomilla

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Che Giorgia Meloni faccia al governo Draghi un’opposizione alla camomilla, per essere buoni e per non dire fasulla, è provato dalla composizione del Cda della RAI.
Quest’ultimo ha votato all’unanimità Carlo Fuortes amministratore delegato della RAI.
Qualcuno si domanderebbe che armonia possa esserci nei vertici della TV pubblica se non fosse che hanno tagliato fuori l’unico partito di opposizione.

Invece di sviare l’opinione pubblica con le farneticanti proposte tipo blocchi navali o far sapere in giro per l’Europa che lei è GIORGIA, perché non ha promosso una manifestazione permanente davanti viale Mazzini invece di balbettare una timida protesta o lamentarsi dal Sultano di Arcore nei tanti, troppi suoi pellegrinaggi? Avrebbe avuto anche il sostegno di chi non la pensa esattamente come Lei perché la democrazia si può ritenere tale se si concilia in tutte le governance di uno Stato libero e democratico.

Purtroppo la stessa linea sembrerebbe averla anche nei confronti della legge di Bilancio. Non sappiamo cosa proponga ad esempio sulla riforma delle pensioni e cosa pensa di questa schiformetta temporanea del “sempre sia lodato” Draghi con quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età solo per il 2022). Una platea enorme di lavoratori che ad oggi non sanno quando andranno in pensione perché la cattiva politica sta seminando disparità di trattamento e incertezze a piene mani.

Giorgia Meloni si limita a dire che: “l’Agenzia delle Entrate dichiara conclusa l’emergenza sanitaria e fa sapere agli italiani che il 2 novembre terminerà la moratoria sul pagamento delle tasse. Se si tratta di massacrare famiglie e imprenditori già strangolati dalla crisi, la pandemia è finita”.
La Meloni dovrebbe sapere che le tasse si pagano a fronte di utili e chi ha subito perdite non paga tasse. Inoltre ci sono molte imprese e lavoratori autonomi che le tasse, seppur con enormi sacrifici, le hanno pagate e non si comprende quanto dovrebbe durare questa moratoria. Un modo come un altro per strizzare l’occhio ai soliti furbetti del quartierino che sono un numero ragguardevole visti i 130 miliardi di evasione l’anno.
D’altronde FdI, in questo caso molto berlusco dipendente, non ha alcuna intenzione di fare una guerra all’evasione e all’elusione fiscale.
Mentre non ha nulla da dire sul fatto grave che il Presidente del Consiglio abbia consegnato ai ministri le 94 pagine della Legge di Bilancio 8 minuti prima del Consiglio per studiarsela perbene (sic!) prima di approvarla.

Non è la prima volta che i ministri sono costretti ad approvare al buio i provvedimenti del “sempre sia lodato” Draghi. Se fosse accaduto con Conte presidente del Consiglio avremmo sentito Renzi accusarlo di attentare la democrazia nel nostro Paese tra un volo e un convegno nella democraticissima e rinascimentale Arabia Saudita per non parlare dei titoli dei giornaloni con il guinzaglio dieci piani di morbidezza. Su questo ci saremmo attesi dalla Meloni una presa di posizione netta su come Mario Draghi, che vorrebbe come Presidente della Repubblica, tratta un organo così importante dello Stato e la sua ormai proverbiale autodichia esercitata dalla Presidenza del Consiglio e dai suoi fedelissimi ministri tecnici.
Anche un non vedente è in grado di percepire che Giorgia Meloni è in un limbo solo per raccogliere un consenso facile essendo l’unico partito che è fuori dal governo senza essere all’opposizione……. e si vede.

Amedeo Giustini

2 Comments

  1. Pro o contro ciò che mettete in evidenza è quanto vi fa comodo, oscurando coloro che con bisogno chiedono intervento al Capo dello Stato. Giornali, Giornalisti, Politici Deputati e senatori nascondono e occultano quanto a loro viene chiesto!

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