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Immacolata, cosa si festeggia l’8 dicembre

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Oggi si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria, dogma di fede della Chiesa Cattolica proclamato solennemente l’8 dicembre 1854 da papa Pio IX.

Cosa si festeggia in concreto? Il grande privilegio che il Signore ha concesso a colei che ha poi portato in grembo e dato al mondo il “Dio fatto uomo”, ovvero di essere concepita senza il peccato originale tramandato da Adamo ed Eva a tutte le generazioni umane.

Con il dogma promulgato da Pio IX veniva definitivamente sancito un principio di fede che per secoli era stato oggetto di un’accesissima controversia fra teologi appartenenti ai due principali ordini mendicanti della Chiesa, i domenicani e i francescani.

La teologia scolastica di San Tommaso d’Aquino e altri filosofi a cui si richiamavano i domenicani, sosteneva  infatti  che Maria fosse stata purificata dal peccato originale con l’incarnazione di Cristo, ma che come tutti gli esseri umani fosse nata essa stessa nel peccato. Tesi questa contestata dal teologo francescano Giovanni Duns Scoto, vissuto nella seconda metà del duecento, che elaborò il concetto secondo cui Maria era stata “pensata, creata e concepita immacolata e senza macchia di peccato” proprio per disegno divino, per far sì che in lei potesse incarnarsi il Verbo.

Duns Scoto contestò le teorie degli scolastici, asserendo che Maria aveva beneficiato di una “redenzione preventiva” operata da Cristo stesso su di lei ancora prima di incarnarsi nel grembo; tesi questa molto cara anche al Papa emerito Benedetto XVI che l’ha ribadita più volte nei suoi interventi e nelle sue opere.  “Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te” disse l’angelo Gabriele a Maria annunciandole la maternità verginale, e il suo essere “piena di grazia” derivava proprio dall’aver ricevuto da Dio il privilegio di essere stata concepita immacolata.

Verso la metà del 1400 papa Sisto IV concesse al popolo romano e a quanti avessero voluto, la possibilità di celebrare la festa dell’Immacolata e autorizzò anche la costituzione di confraternite e congregazioni religiose ad essa intitolate, riconoscendo così legittimità al culto, seppur a carattere locale, e senza tuttavia pronunciarsi nel merito della controversia. Però il pontefice, che proveniva dall’ordine francescano, vietò espressamente a francescani e domenicani di darsi battaglia accusandosi reciprocamente di eresia. Sarà poi Clemente XI nel 1708 a rendere universale la Festa dell’Immacolata ma senza pronunciarsi a favore della dottrina di Duns Scoto pur essendone un convinto assertore; quasi sicuramente per non entrare in conflitto con i domenicani, fieri alleati del pontefice contro i missionari gesuiti all’epoca della famosa diatriba sul riconoscimento dei riti cinesi.

Pio IX quindi nel 1854 andò a dogmatizzare una concezione teologica diffusa nella Chiesa e nella tradizione popolare cattolica, un fondamento di fede largamente riconosciuto, nonostante le tante dispute di carattere teologico che il pontefice, con la promulgazione del dogma, andò a chiudere definitivamente; riconoscendo come autentiche le teorie di Duns Scoto rispetto a quelle dei suoi avversari. Non mancarono le polemiche, soprattutto da parte di chi accusò Pio IX di aver commesso un “abuso” proclamando il dogma sulla base di un’infallibilità papale che in quel momento era ancora fortemente contestata, e sostenendo l’esigenza di far pronunciare sulla questione un concilio, come avvenuto nei secoli passati sulle grandi controversie di fede.

Sta di fatto che il culto dell’Immacolata Concezione si è tramandato nei secoli ed è vissuto con particolare devozione dal popolo romano, come dimostra del resto la tradizionale processione del papa in Piazza di Spagna per deporre la corona sulla statua della Madonna collocata in alto al centro della piazza; monumento che ricorda proprio la promulgazione del dogma.

Una festa che è inserita all’interno del ciclo delle festività natalizie e che in qualche modo le inaugura, proprio ricordando l’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria e la sua ferma risposta alla volontà di Dio. “Eccomi sono la serva del Signore”.

L’8 dicembre è il giorno tradizionalmente scelto per addobbare le case con alberi di Natale e presepi, e in diverse località d’Italia la ricorrenza è celebrata sia con ritualità religiose che popolari.

A Caltabellotta, in Sicilia, si brucia il fantoccio conosciuto come “lu diavulazzu“. Il pupazzo viene messo sul rogo al termine della processione in onore dell’Immacolata. Questo atto simboleggia il trionfo del bene sul male. A San Mango Piemonte, in provincia di Salerno, nel giorno della vigilia si preparano le fascine per i “vampalori”, alti falò che iniziano a bruciare la sera per illuminare la notte dell’Immacolata come simbolo di purificazione del terreno.

Altrove si iniziano a preparare i tradizionali dolci natalizi. Per esempio in Puglia si è soliti preparare le pittule, o pettole, piccole frittelle di pasta di pane ben lievitata, da gustare sia nella versione dolce che salata, aggiungendo il ripieno che più si preferisce. In molti comuni si accendono le luminarie e gli alberi e si allestiscono i tradizionali mercatini.

Fra le simbologie più ricorrenti legate all’Immacolata, l’icona della Madonna di Lourdes che si presentò a Santa Bernadette proprio come l’Immacolata Concezione, con la veste bianca e la cinta azzurra ai fianchi che scende fino alle gambe; molto diffusa anche  l’immagine di Maria assisa sul trono con il bambino Gesù nel grembo o sulle ginocchia, mentre schiaccia la testa del serpente. Simbolo di Maria “nuova Eva” che non cede al peccato ma lo sconfigge.

 

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