Parma e Fano sono le città italiane dove le mense scolastiche offrono i migliori menù, va male invece a Reggio Calabria e Alessandria. Tra le prime della classe figurano anche Cremona, Rimini e Jesi. Aumenta purtroppo lo scarto dei pasti, che diventa inevitabilmente spreco. Sono i dati salienti che emergono del settimo Rating nazionale della refezione scolastica pubblicato da Foodinsider, l’associazione nata nel 2015 intorno all’idea di pubblicare e diffondere il questionario “menù a punti” elaborato da Benedetta Chiavegatti e Gisella Giovanetti dell’Asl2 di Milano (oggi Ats Metropolitana) per valutare l’equilibrio dei menù scolastici delle mense nell’hinterland milanese. L’indagine mette in luce l’equilibrio della dieta, ma anche la qualità del cibo, l’impatto del servizio sull’ambiente e la trasparenza dei menù.
La qualità migliora. Quest’anno la classifica ha registrato dei miglioramenti che riguardano il 42% dei menù del campione analizzato, ma tre comuni hanno fatto una crescita significativa. Il primo è Aosta che lo scorso anno era in fondo alla classifica con un menù standard a base di bastoncini o bocconcini di pesce, tonno, pasta e riso in bianco o al pomodoro, pizza, mentre quest’anno il menù ha riequilibrato i nutrienti puntando alla biodiversità degli alimenti. Anche Roma ha fatto un salto di qualità conquistando 12 posti nella classifica, correggendo delle criticità nella dieta, riequilibrando alcuni nutrienti e promuovendo l’acquisto delle derrate entro un raggio di 300 km. Terzo menù è quello di Lecce, che interpreta perfettamente il valore della dieta mediterranea attraverso i piatti della gastronomia locale. Peggiora però il dato sul consumo del pasto se il 47% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato che i bambini ne mangiano meno della metà.
Foodinsider segnala che i dati ottenuti sarebbero migliori se i Comuni applicassero i Criteri Ambientali Minimi (Cam), che tra le varie disposizioni chiedono di calcolare e monitorare le eccedenze alimentari, sottoporre questionari di gradimento agli utenti e avviare correttivi, ad esempio variando le ricette dei menù che non dovessero risultare gradite. Nell’elenco delle criticità riscontrate e comuni a molte mense scolastiche italiane, infatti, ci sono scarsa varietà degli alimenti, diete monotone, eccesso di carni rosse, presenza frequente di cibo trattato e ultra-trattato (prosciutto, bastoncini, tonno, dessert industriale, formaggio spalmabile). Critica è anche la varietà e tipologia di pesce proposto.
Problemi al Sud. «I menù migliorano – commenta Claudia Paltrinieri di Foodinsider – ma aumenta il divario tra quelli migliori e i peggiori. I primi posti in classifica non sono un caso. Parma si trova nella culla della “Food Valley”, Fano è conosciuta in tutto il mondo come “la città dei bambini” e Cremona è la città dove è nata la prima mensa scolastica italiana». Dove invece la mensa non appartiene alla tradizione alimentare e scolastica di un territorio è difficile trovare un menù di qualità. «La Calabria – continua la Paltrinieri – è una delle cinque regioni dove la ristorazione scolastica è un servizio per pochi con una percentuale di alunni che va dal 20 al 37 per cento massimo».
Un caso degno di nota è senz’altro quello di Sesto Fiorentino, al nono posto, pioniere nell’applicazione dei Cam nella tipologia di mensa che nutre la comunità, che si realizza abbinando il cibo offerto a scuola con le produzioni locali che vengono convertite in colture sostenibili per rispondere al bisogno di salute dei bambini e dell’ambiente. Un esempio concreto di buone pratiche affinché la ristorazione scolastica diventi un buon affare per tutti gli attori della comunità: bambini, comuni, famiglie e imprenditori.
Da quest’anno Foodinsider invierà il rapporto al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio, e sottolinea che con più di due milioni di pasti al giorno «le mense di comunità della scuola pubblica devono divenire un elemento importante di valutazione per l’Italia». I primi dieci Comuni della classifica e i Comuni che hanno menù che meritano una menzione speciale saranno premiati il 2 febbraio 2023 in occasione di un Summit sulla mensa scolastica, che Foodinsider organizzerà nella Protomoteca di Roma.