Il 22 Gennaio si è verificato il primo bilaterale ufficiale tra Italia e Algeria, dalla nascita del nuovo governo. Difatti la premier Meloni si è recata ad Algeri per due giorni di incontri istituzionali, in primis con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune, poi con il premier algerino Aimen Benabderrahmane, oltre che con la comunità imprenditoriale italiana presente nel Paese in maniera molto radicata.
La strategicità della visita ad Algeri non è da sottovalutare, proprio per la rilevanza geopolitica ed economica che Algeri ha per l’Italia. Difatti la nazione nord africana non solo vende il gas alla nostra penisola, ma lo fa anche a basso costo.
Si tratta del primo fornitore della materia prima in questione, in quanto riesce a ricoprire il 40% del fabbisogno italiano, attenuando così i problemi correnti di import con la Russia. Al centro della questione vi è quindi il dossier energia e l’intenzione di gettare la basi per un piano Mattei per l’Africa.
La premier, durante il suo soggiorno, è riuscita a rinnovare la conferma di di disponibilità e collaborazione tra i due paesi, che ad oggi hanno raggiunto il primo livello di una scala strategica. Difatti Roma e Algeri si trovano allineate nel voler rafforzare la rete dei rapporti tra le imprese, in materia di cooperazione industriale.
In questo senso, l’obiettivo di Algeri, è quello di accrescere e diversificare la propria produzione, non solo per ciò che riguarda il gas naturale ma anche per idrogeno e rinnovabili. E per farlo ha necessariamente bisogno del ponte verso l’Europa offerto dall’Italia.
È bene dire però, che l’asse Roma-Algeri non presenta solamente posizioni concordi. Ci sono temi in cui le posizioni delle nazioni sono ben distanti. Primo fra tutti i rapporti con Russia e Cina. La posizione italiana in merito ai due stati è chiara,mentre per l’Algeria le dinamiche sono differenti.
Difatti l’Algeria resta uno dei primi acquirenti di armi russe, basti pensare che nel 2021 un contratto tra i due paesi, relativo all’acquisto dei caccia Sukhoi, ha movimentato più di 7 miliardi di dollari. Inoltre lo stato algerino si sta affacciando tra i Brics, circuito economico animato in primis proprio da Mosca e Pechino.
L’Algeria sta quindi per varare con la Cina diversi progetti in partnership su energia e infrastrutture. È quindi chiara la caratteristica duplice del vertice che si è verificato ad Algeri,per via dei punti di accordo e non.
Nonostante ciò, sullo sfondo dell’attuale panorama geopolitico europeo è necessario, come affermano alcuni fonti di Palazzo Chigi, che “l’Italia cerchi bilanciare l’equidistanza internazionale dell’Algeria, tenendola legata quanto più possibile non solo a Roma, ma all’intera Ue”.