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Dopo Schlein, nessuno vuole più fare il leader di sinistra: ecco perché

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Tra i mestieri meno gettonati da decenni a questa parte, il leader di sinistra primeggia su tutti, con tanto di prospettive scoraggianti.

Un mestiere scomodo, pieno di insidie e per nulla conveniente, l’incubo di ogni politico, ma perché siamo arrivati a questo? Ne è solo un recente esempio la polemica che ha circondato la neo eletta Segretaria Schlein a seguito dell’intervista troppo “borghese” rilasciata a Vogue.

Armocromia, consulenti di immagine, lusso e benefit, tutte cose da cui chi decide di rappresentare la sinistra italiana farebbe bene a tenersi distante. 

Il motivo? La credibilità, è questione di semplice e pura immagine.

Coerente con la lotta che dovrebbe portare avanti, il leader rosso dovrebbe spogliarsi dei suoi beni e magari devolvere in beneficenza il proprio stipendio, dovrebbe quantomeno apparire povero, nascondendo quella che invece è la realtà dei fatti. 

In poche parole, il leader di sinistra deve mentire per recuperare i voti degli operai, un controsenso in piena regola.

Al di là del lato ironico, le critiche che hanno colpito Elly Schlein nelle ultime settimane sono sintomo di una società che della politica ormai riconosce solo la forma. Della sostanza, in poche parole, non importa più a nessuno.

Oppure, come dimostrabile fino a prova contraria, la copertina non definisce certo la qualità di un libro, ma resta il primo elemento di valutazione agli occhi del cliente.

Allo stesso modo forse, la sinistra italiana avrebbe perso la capacità di vendersi per quello che i suoi stessi elettori vorrebbero vedere.

Adesso che i poli si sono ristabiliti, che il Partito Democratico di Schlein deve riaffermarsi e ritrovare la credibilità perduta negli anni, è stato reso chiaro che ogni passo falso costerà caro. Quando l’opinione pubblica, da entrambi i lati, accusa il Partito Democratico di aver trasformato la sinistra dei fatti in quella delle parole, bisogna stare bene attenti a cosa si dice.

Il ruolo del leader morale è spinoso su ogni fronte, propagandare la moralità vuol dire essere obbligati a non uscire dai margini, così come voler difendere i meno abbienti comporta il dover apparire come tale.

Alla Schlein, la parola “armocromista” potrebbe costare ben più cara di una seduta dalla stessa.

 

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