Proteste anti-Ztl, Santori (Lega): “Delibera eco-chic, come la bloccheremo”

4 minuti di lettura

Continua la mobilitazione dei cittadini romani contro la politica della Giunta Gualtieri e l’istituzione della nuova fascia verde Ztl in vaste aree della Capitale, non soltanto il centro storico ma da Vigna Murata fino al Labaro, toccando quartieri come Corviale e Colli Aniene: provvedimento che bloccherebbe la circolazione delle auto cosiddette inquinanti a partire dal prossimo novembre. Nella fascia verde ztl non potranno entrare le auto diesel euro 4 nella fascia oraria 7.30-20.30, i veicoli commerciali NI, N2, N3 alimentati a gasolio euro 4 nella fascia oraria 7.30-10.30/16.30-20.30 e i ciclomotori e motoveicoli alimentati a gasolio euro 3. Dal primo novembre 2024 lo stop riguarderà (sempre da lunedì al sabato) anche le auto a benzina euro 3 e i diesel euro 5 nella fascia oraria 7.30-20.30, cui si aggiungono i veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a gasolio euro 5 nella fascia oraria 7.30-10.30/16.30-20.30. Abbiamo intervistato il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori animatore delle proteste, che ha guidato la manifestazione dei giorni scorsi sotto il Campidoglio per chiedere la revoca delle misure.

Sembra che le proteste qualche effetto lo stiano ottenendo, il sindaco Gualtieri starebbe pensando a delle modifiche. Siete soddisfatti?

“La manifestazione è stata un successo, con oltre mille persone che si sono riversate sotto il Campidoglio. Abbiamo raccolto oltre 100mila firme con una petizione che chiede al sindaco di ritirare la delibera e avviare un percorso di condivisione. Questa condivisione non c’è stata, i provvedimenti sono stati adottati in maniera unidirezionale dalla giunta senza alcun confronto con la città e con il Consiglio comunale. Abbiamo ascoltato tante parole dal sindaco Gualtieri ma nessuna proposta concreta, la delibera di giunta del novembre scorso non è stata annullata. Non ci fidiamo delle rassicurazioni del primo cittadino, visto che fino ad oggi sono state sempre disattese. Basti pensare alla pulizia della città. Aveva detto che avrebbe trasformato Roma in un borgo del Trentino, nella città più pulita del mondo a partire dal dicembre del 2021, ma basta farsi un giro per vedere come questa promessa sia stata completamente disattesa”.

Cosa chiedete in sostanza?

“Chiediamo un confronto serio con i comitati No Ztl, con le associazioni dei consumatori e con le imprese per riscrivere un provvedimento serio. Non si possono far ricadere sui cittadini le misure contro l’inquinamento. La pandemia ha dimostrato che il problema dell’inquinamento non si risolve bloccando i mezzi privati, le fonti inquinanti sono ben altre ma su queste il Comune non sembra interessato a mettere mano. Non si può prendere a pretesto un bisogno di tutela della salute e dell’ambiente per imporre limitazioni alla circolazione e obbligare i cittadini a muoversi con i mezzi pubblici che per altro nemmeno funzionano, o peggio ancora a farsi l’auto nuova”.

Se la lotta all’inquinamento alla fine è soltanto un pretesto, c’è forse dietro questa politica il tentativo di omologare i cittadini alla cosiddetta ideologia green, costringendoli oggi a comprarsi l’auto elettrica, domani la casa ecologica e via dicendo?

“Temo che proprio questo sia l’obiettivo. Il paradosso è che i provvedimenti vanno a colpire i cittadini meno abbienti e non a caso l’abbiamo definita una delibera eco-chic. Una politica fatta su misura per i ricchi che possono permettersi di acquistare l’auto nuova senza difficoltà. Gli incentivi per cambiare i mezzi sono stati utilizzati soltanto per un terzo. Questo vuol dire che da parte delle persone non c’è disponibilità economica, perchè il grosso delle risorse deve comunque provenire dalle tasche della gente o delle imprese se si tratta di mezzi da lavoro. Sono circa 800mila i mezzi coinvolti da questo provvedimento soltanto nella fascia verde e in 204 km2. A pensar male si fa peccato, ma come si fa a non sospettare che dietro certe misure non ci sia proprio la volontà di obbligare le persone a cambiare l’auto, costringendole a rivolgersi al mercato dell’elettrico? Non si capisce altrimenti perché ci si voglia accanire in maniera così persecutoria verso i cittadini, imponendo loro di mutare repentinamente il proprio stile di vita. Alle persone che non possono rottamare il proprio veicolo viene chiesto di spostarsi soltanto con i mezzi pubblici o con la mobilità sostenibile che però non esiste”.

Quindi si stanno introducendo limiti alla circolazione senza garantire un sistema alternativo di trasporto efficiente?

“Guardi, le faccio un esempio concreto di cui mi sto occupando personalmente. A Vigna Clara c’è un passaggio giornaliero di soli otto treni, il che vuol dire che per arrivare da quella zona al centro di Roma, e solo fino a San Pietro, passa un treno ogni due ore. Chi abita lì, e quindi in un quartiere semi centrale, deve necessariamente spostarsi con il mezzo privato. E la situazione non è certamente migliore nelle altre zone. Ora, incentivare l’uso del mezzo pubblico presuppone un efficientamento del trasporto, potenziando il numero degli autobus, dei treni, della metro. Altrimenti condanniamo i cittadini a delle odissee spaventose, tutti ammassati come bestiame sui bus o i vagoni di treni e metro, o costretti ad attese estenuanti nelle stazioni. Poi se permette prima di obbligare i cittadini ad andare a piedi, si dovrebbero cambiare tutti i mezzi inquinanti dell’Atac che girano per la città. Nella delibera è prevista invece una deroga per la circolazione dei mezzi dell’Atac e dell’Ama e questo è assurdo e vergognoso, perché non può il Comune obbligare le persone a mettersi in regola con i provvedimenti anti inquinamento quando lui per primo non ci sta”.

Avete un’idea su come riscrivere un eventuale provvedimento?

“Ci deve essere sostenibilità, non si può fare la lotta all’inquinamento sulla pelle dei cittadini. Non si possono introdurre discriminazioni fra chi può permettersi l’auto ecologica o chi già la possiede, e chi invece non ha i soldi per comprarla, obbligandolo a spostarsi a piedi senza offrirgli una mobilità alternativa e sostenibile”.

Avete in cantiere altre iniziative?

“Il Comune sta andando avanti per la sua strada come dimostra la realizzazione dei nuovi varchi tuttora in corso. Per questo non ci fidiamo delle aperture di Gualtieri. Noi proseguiremo la raccolta delle firme visto che la delibera di novembre non è stata revocata. Siamo soddisfatti del riscontro che ha avuto la nostra mobilitazione, ma le parole non ci bastano, vogliamo i fatti. Andremo avanti con la nostra iniziativa, continueremo a scendere in piazza e a raccogliere più firme possibili fino a quando non riceveremo segnali concreti. Poi se non otterremo nulla, nei limiti delle possibilità consentite, ci rivolgeremo al governo e chiederemo il commissariamento dei poteri speciali per Roma in materia di traffico per poter ottenere almeno così la revoca dei provvedimenti”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Festival Nazionale delle Università, Cuzzocrea (Presidente Crui): «Opportunità per anticipare e interpretare il futuro»

Articolo successivo

Ascierto: “Con nuove terapie siamo in grado di guarire il 50% dei pazienti con malattia metastatica”

0  0,00