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Cittadinanzattiva, 25 raccomandazioni civiche su farmaci e medicina digitale

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Cittadinanzattiva presenta 25 raccomandazioni civiche su farmaci, vaccini e medicina digitale. L’obiettivo è contribuire a definire alcune linee guida per un accesso alle cure e ai farmaci più agile ed efficiente, in particolare per semplificare le procedure e puntare al miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti, a cominciare da alcuni strumenti che sono stati implementati durante la pandemia. “Raccomandazione Civica, verso un nuovo modello di accesso alle cure farmacologiche. Focus sul grado di accesso alle terapie antivirali per la cura del Covid-19”, è il frutto del lavoro che Cittadinanzattiva ha presentato a un folto gruppo di addetti ai lavori tra associazioni di pazienti e professionisti sanitari.

Raccomandazioni civiche. Il documento è composto da 25 raccomandazioni civiche suddivise in tre macroaree e segue la pubblicazione, avvenuta a marzo, dei dati di un’indagine civica che ha fotografato anche l’accesso agli antivirali per la cura del Covid-19 nell’ultimo anno. L’indagine riporta che per quanto riguarda la sanità digitale la misura maggiormente potenziata durante la pandemia è stata la ricetta dematerializzata (per l’82,6% dei medici di medicina generale, l’84,8% dei rappresentanti delle società scientifiche e il 93,5% dei farmacisti interpellati), mentre la consegna di farmaci e di dispositivi al domicilio del paziente non risulta ancora decollata rispetto al periodo antecedente alla pandemia, come ha confermato il 69,6% dei medici di medicina generale e il 16% dei farmacisti. Rispetto alle terapie antivirali contro il Covid-19 per i pazienti non ricoverati, il 47,8% dei medici di medicina generale, il 41,3% delle società scientifiche e il 54,3% dei farmacisti ritengono che le difficoltà di erogazione siano da rintracciarsi nei tempi ristretti tra l’accertamento della positività e quelli previsti per l’avvio della terapia.

Innovazione. La prima delle 3 macroaree interessate dalla Raccomandazione Civica è quella dedicata alla semplificazione dei processi, all’innovazione e alla Sanità digitale. Fra le raccomandazioni, l’implementazione su tutto il territorio nazionale della ricetta dematerializzata, del Fascicolo Sanitario Elettronico e di altre tecnologie di sanità digitale quali la telemedicina (teleassistenza, tele monitoraggio, tele-visita, tele riabilitazione, tele farmacia); i piani terapeutici non cartacei e le procedure semplificate che affidano al medico di medicina generale il rinnovo del piano terapeutico e il monitoraggio della prescrizione.

I farmaci. La seconda macroarea è quella relativa all’approvvigionamento, alla distribuzione e consegna di farmaci e dispositivi, con raccomandazioni che si concentrano sulla necessità di proseguire nel potenziamento, così come avvenuto durante l’emergenza, della distribuzione che permette di acquistare i farmaci, in confezione ospedaliera, direttamente nelle farmacie territoriali; definire modelli distributivi omogenei in tutte le regioni in modo da abbattere situazioni che generano diseguaglianze nell’accesso; rafforzare l’erogazione al domicilio dei farmaci, per i pazienti più fragili e per quelli affetti da patologie croniche; implementare la procedura di “deblistering” personalizzato, cioè il servizio presente già in alcune farmacie italiane, che consiste nello sconfezionamento e nella ripartizione dei farmaci, indicati dal medico nel piano terapeutico, in dosaggi giornalieri o settimanali in bustine personalizzate per aiutare i pazienti a seguire correttamente il percorso di cura senza dimenticare alcuni farmaci o fare confusione con le scatolette.

Covid 19. Nella terza macroarea, inerente all’accesso alle terapie anti Covid-19, le raccomandazioni più rilevanti si focalizzano sulla necessità di promuovere: misure per rendere più efficace e tempestivo l’accesso alle cure antivirali favorendo la predisposizione di linee guida su tali farmaci e l’inserimento, ad esempio, di una fornitura minima di riserva presso le farmacie; un’attività di sorveglianza attiva per monitorare in modo costante e tempestivo le condizioni dei pazienti fragili e affetti da patologie croniche e rare; un processo di interoperabilità che favorisca un dialogo costante, continuo e aggiornato tra medici di base, medici specialisti, farmacisti, aziende ospedaliere. «Anche se il Covid-19 non è più una emergenza pandemica – spiega Valeria Fava, responsabile del coordinamento delle politiche della salute di Cittadinanzattiva – non deve essere sottovalutato in termini di salute pubblica. Mancano ad esempio delle linee guida per la gestione delle vaccinazioni e più in generale per la gestione della convivenza con il virus. È necessario per questo che si proceda con urgenza all’intesa sul nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale e all’inserimento della vaccinazione per il Covid-19 nel calendario vaccinale, come già avviene per le altre vaccinazioni, al fine di assicurare una efficace attività di prevenzione, specie per le persone più fragili e vulnerabili. Occorre, inoltre, rendere rapida la filiera e la distribuzione delle terapie implementando tutte quelle misure e buone pratiche attivate da alcune Regioni al fine di rendere più efficace e tempestivo l’accesso alle cure antivirali necessarie soprattutto per le persone più fragili e affette da patologie croniche e rare».

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