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Sbarchi, il “regista” esiste davvero. Ecco chi è…

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Sbarchi a gogò sulle coste italiane, “apocalisse” a Lampedusa: c’è una manina (anzi una manona) furbastra dietro l’ultima emergenza piovuta sul capo di Giorgia Meloni? Il governo è convinto di sì. Il più esplicito è stato Matteo Salvini, che ha parlato di un «atto di guerra» e ha evocato una possibile «regia» contro l’Italia. 

Esagerazione, complottismo? L’opposizione è partita all’attacco accusando l’esecutivo di evocare “complotti” per non riconoscere le proprie responsabilità. La più dura è stata Elly Schlein, che ha puntato l’indice contro la Meloni per non aver saputo prevenire, a suo giudizio, l’emergenza sbarchi.

In realtà il governo non sbaglia: una regia si intravede chiaramente. Perché non è normale (di più, decisamente sospetto) che, da un giorno all’altro, all’improvviso, si rovescino 7000 disperati, nel giro di 24 ore, su Lampedusa. Oltre cento imbarcazioni, partite tutte dalla Tunisia. Kais Saied, l’uomo forte del paese nordafricano, ha dato il segnale verde: «Partite pure».

A questo punto, a Palazzo Chigi, si sono già fatti un’idea sul nome da collegare alla manina/manona, ma non lo possono gridare ai quattro venti, altrimenti scoppierebbe un putiferio di proporzioni gigantesche. Si tratta infatti di una figura di primissimo piano nella nomenklatura Ue: parliamo dell’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione, il socialista spagnolo Josep Borrel. È lui il sospetto “regista”. È lui, probabilmente, che punta a creare problemi al governo Meloni con l’emergenza sbarchi, con lo scopo (tutto politico e in vista delle Europee) di dimostrare che la destra, quando è al governo, non sa gestire le grandi emergenze della nostra società.

Possibile mai che proprio questo alto papavero Ue sia il primo responsabile del dramma che sta affliggendo in questi giorni il nostro governo? Più che possibile. Basta incrociare tre dati e la soluzione è scodellata nel piatto.

Primo dato: Saied ha lanciato un avvertimento all’Europa perché esasperato dal ritardo dell’Ue nell’erogazione degli aiuti promessi nel memorandum siglato il 16 luglio da Ursula von der Leyen a Tunisi insieme con la Meloni e Mark Rutte. Si tratta di due fondi di 150 e 105 milioni di euro necessari alle finanze tunisine e a bloccare le partenze per l’Europa (il Paese maghrebino è allo stremo).  L’erogazione di questo finanziamento doveva essere «immediata». Ma sono passati due mesi e a Tunisi non è arrivato neanche un euro.

Secondo dato: fonti attendibili attribuiscono a Borrell un lavoro sottotraccia per bloccare il trasferimento di questi fondi nelle casse di Tunisi. L’alto dignitario Ue ha del resto scritto una lettera in cui boccia il memorandum, asserendo che non sarebbe stato approvato dal Parlamento europeo.

Terzo dato: i gruppi socialisti all’Europarlamento (legati a Borrell) si sono riuniti per chiedere la cancellazione del memorandum. A colpire è la tempistica. Il proclama eurosocialista contro gli aiuti alla Tunisia è avvenuto il giorno prima dell’ondata di sbarchi su Lampedusa. Saied ha probabilmente registrato la negatività del messaggio che gli arrivava dall’Europa e ha risposto subito, giocando duro.

Che il problema dell’improvvisa ondata di sbarchi risieda in Europa e non in Africa è concetto che la Meloni ha subito rilanciato invitando la Von der Leyen a Lampedusa. Invito immediatamente accolto: la presidente della Commissione Ue sarà oggi nell’isola siciliana insieme con la premier italiana. Ha l’aria di non essere una semplice passerella, ma di rappresentare un segnale politico forte. Rivolto innanzi tutto ai tunisini, al fine di rassicurarli. Ma rivolto soprattutto agli “gnomi” politicamente corretti annidati nei gangli del potere europeo, allo scopo di metterli in guardia: l’Ue è vicina all’Italia e l’impegno sugli aiuti alla Tunisia verrà rispettato.

Vedremo come andrà a finire. Certo è che le “anime belle” progressiste non ci fanno una bella figura. Mai come in questo dramma hanno rivelato di possedere un cinico cuore di tenebra.

1 Comment

  1. Ma non dite cazzate. Siete penosi pensando che facendodi ricattare da un criminale dittaore prima causa della gente che fugge possa rislvere qualcosa.
    Oltre che razzisti siete proprio stupidi.

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