La notizia non dovrebbe sorprendere più di tanto, visto che Dario Franceschini è uno che di correnti se ne intende.
Ma la notizia di un vertice segreto (si fa per dire) insieme a Nicola Zingaretti, a Francesco Boccia, ai lettiani, al sindaco di Firenze Dario Nardella ed altri per dare vita ad una nuova area all’ interno del PD, non può certo passare inosservata, se si considera che Franceschini è stato il più convinto sostenitore della candidatura di Elly Schlein che appena eletta segretario ha auspicato il superamento delle correnti.
Segno evidente che il malessere inizia a serpeggiare anche oltre l’area moderata? È altamente probabile che l’operazione abbia a che fare con le prossime elezioni europee, una sorta di alleanza allargata in vista della guerra delle preferenze sui territori, ma a far discutere è il fatto che ad aderire alla nuova corrente è anche il sindaco di Firenze Nardella che alle primarie aveva sostenuto Bonaccini e che in questi primi mesi non ha mancato di muovere critiche alla leadership della Schlein. Segno evidente di una scomposizione e di un rimescolamento delle alleanze congressuali.
Tuttavia non è nemmeno da escludere che Franceschini, Zingaretti, Nardella e company stiano preparando un piano b in caso di sconfitta elettorale, ovvero un colpo di mano per sostituire la segretaria. Voci di corridoio parlano di una forte delusione dei principali sponsor della Schlein, Franceschini e Zingaretti in testa, per una leadership mai decollata e che sta presentando molte criticità.
Primo obiettivo dunque rafforzare la componente alle europee, eleggendo il maggior numero di europarlamentari e tenere testa alla concorrenza dei vari Bonaccini, Fassino, Ricci, Guerini, ma anche dei fedelissimi della Schlein e rafforzare il proprio peso per condizionare di più le decisioni politiche anche in vista delle candidature in Europa.
Per questo Franceschini avrebbe deciso di sciogliere Area Dem, la sua corrente storica, e dare vita ad un soggetto più ampio, aprendo a nuove alleanze. I giornali parlano di un progetto post europee da concretizzare con l’elezione alla segreteria di Nardella e chiudere la deludente epoca Schlein. Forse sarà fantapolitica ma l’adesione del sindaco di Firenze, che ha già aspirato alla segreteria all’ultimo congresso per poi ritirarsi in favore di Bonaccini, non può essere del tutto casuale. Ma il fatto che Nardella sia già su tutti i giornali come ipotetico “cavallo di razza” da lanciare in pista se Schlein fallirà alle europee, puzza tanto di “bruciatura”, quasi il classico nome da dare in pasto alla stampa per coprire strategie molto più sotterranee e sofisticate. Del resto Franceschini è da tutti considerato da questo punto di vista un abile stratega.