Marchionne premier, fantapolitica o realtà? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Sabella, direttore di Think-in e biografo della recente storia dell’industria italiana.
Direttore, lei sostiene da anni che la politica possa essere lo sbocco naturale del manager italo canadese. Cosa ne pensa oggi che qualcuno dice che Marchionne possa essere il jolly di Berlusconi a capo del prossimo governo?
“Premesso che da qui al 4 marzo ne sentiremo di tutti i colori e che può succedere di tutto, la pista è certamente da monitorare. Marchionne ha più volte detto che nel 2018 avrebbe lasciato FCA… Ora: siamo nel 2018 e il prossimo piano industriale è alle porte. Io credo che se mai arrivasse una seria investitura di Berlusconi, Marchionne ci penserà”.
Berlusconi però deve prima uscire vincitore dalle urne…
“Intanto, proprio in questi giorni, Marchionne si è detto deluso da Renzi. Quindi Berlusconi resta l’unico che può fargli questa proposta. E se Berlusconi sventolasse il nome di Marchionne anche solo negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale, ciò sposterebbe il bilancino dei voti. Berlusconi vuole vincere le elezioni, magari il centrodestra non riuscirà ad avere la maggioranza ma credo che con Berlusconi si dovrà fare di nuovo i conti”.
E chi con Marchionne?
“Di sicuro Carlo Calenda, che sarà nuovamente protagonista della nuova compagine governativa. Non si è candidato, ma Calenda ha appoggi fortissimi sia dal mondo dell’industria che trasversali a livello politico. L’autore del manifesto dell’industria, insieme a Marco Bentivogli, gode di grande stima anche da parte del Presidente Mattarella. Bentivogli è il grande interprete dell’Industria 4.0, della grande trasformazione. Sarebbe un perfetto Ministro del lavoro”.