“Io farò come sempre il mio dovere”. E’ quanto ha riferito Paolo Gentiloni ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo dove non è mancata l’inevitabile domanda sulla possibilità di un “Gentiloni bis” post elezioni: ipotesi questa che non dispiacerebbe nemmeno a Silvio Berlusconi qualora dalle urne non dovesse uscire una maggioranza autonoma in grado di governare. Ipotesi che stando ai sondaggi sarebbe sempre più probabile.
Gentiloni ovviamente non si è tirato indietro: “Se l’Italia chiama – ha detto – deve rispondere una compagine di governo in grado di proseguire sulla strada delle riforme. Io farò il mio dovere come ho fatto in questi anni”.
Gentiloni, oltre che essere un potenziale futuro premier in un governo di larghe intese, è anche il candidato più gradito a Bruxelles, anche più di quell’Antonio Tajani che Berlusconi è pronto a lanciare in campo ma che sarebbe apprezzato troppo dalle parti di Berlino. L’attuale premier ha invece il vantaggio di piacere anche e soprattutto a Parigi, visto anche l’assist che gli ha lanciato nei giorni scorsi il presidente Macron.
Gentiloni sa perfettamente che se nessuna forza politica otterrà la maggioranza per governare non vi sarà altra strada che quella tedesca: ossia una larga coalizione di stampo europeista. E sembra altrettanto consapevole di dover essere lui il traghettatore più accreditato di questa fase. “Il discorso sulle larghe intese, lasciamolo al dopo elezioni”, ha detto.
Berlusconi ha già detto che Gentiloni potrebbe restare, Renzi non potrebbe dire di no, per Liberi e Uguali meglio lui che il segretario del Pd. Che dire di più?
A sentire i bene informati il premier sarebbe già perfettamente consapevole di dover allungare la sua permanenza a Palazzo Chigi. A meno che non arrivi qualcuno a dirgli di “stare sereno”.