Nuovo scandalo nel Movimento 5Stelle, spunta indagato a Potenza. Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio e candidato in Basilicata, risulterebbe sotto inchiesta a Siena per riciclaggio. Una doccia fredda per un Movimento già alle prese con lo scandalo rimborsopoli e con l’iscrizione alla massoneria di alcuni candidati. Lo Speciale ne ha parlato con il filosofo Paolo Becchi, editorialista di Libero, un tempo vicino ai 5Stelle e oggi attento osservatore delle dinamiche politiche ed elettorali. Becchi inoltre è convinto, a differenza di tanti altri analisti politici, che il 5 marzo l’Italia avrà un vincitore e che non ci sarà nessuno stallo istituzionale ma una maggioranza assoluta in grado di governare.
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Lei è stato molto vicino al M5S delle origini, quello di Gianroberto Casaleggio, poi si è allontanato da Grillo e company. Di fronte agli scandali delle ultime settimane, rimborsopoli, il candidato di punta di Potenza indagato per riciclaggio, le accuse a De Falco e le minacce che Filippo Roma de Le Iene ha detto di aver ricevuto da alcuni militanti 5S, pensa che il Movimento sia giunto alla frutta?
“Non credo che queste vicende influiranno negativamente sul voto dei 5Stelle. E’ vero che ci sono stati dei parlamentari che si sono comportati male, ma alla fine il messaggio che sta passando nell’opinione pubblica è che si tratta di una minoranza e che comunque non è niente di scandaloso in un panorama politico dove tutti sono disonesti. Incredibilmente ti senti dire che i 5Stelle sono gli unici che non hanno mai governato e che è giusto provarli. Poi se ti azzardi a fargli notare che a Roma stanno facendo disastri a tutto campo, rispondono che non è colpa loro ma degli antichi romani che li hanno preceduti. Loro prenderanno molti voti, ne sono convinto. I problemi arriveranno dopo”.
In che senso?
” Di Maio si è illuso che dopo le elezioni Mattarella dovrà dargli l’incarico di formare il governo e lui è addirittura pronto ad annunciare la squadra di governo prima delle elezioni. Ma dove sta scritto che nessun altro vincerà le elezioni.? Io sto girando l’Italia in queste settimane e sono sempre più convinto che il centrodestra vincerà e avrà la maggioranza per governare”.
Lei ha questa certezza, può darsi pure che i risultati le daranno ragione ma al momento tutti i sondaggi hanno preannunciato scenari diversi. Mettiamo il caso che Mattarella dia l’incarico a Di Maio. E’ proprio convinto che non trovi in Parlamento i numeri per formare un governo?
“Questa storia che non vincerà nessuno io la trovo assurda. C’è un ‘Italia che odia profondamente Renzi e che andrà a votare per farlo perdere. E la stragrande maggioranza di queste persone sono certo voterà il centrodestra tanto al Nord che al Sud. Premesso ciò, non sta comunque in piedi l’idea che se nessuno vince, l’incarico debba andare al leader del partito più votato che comunque saranno i 5S. Metta caso che il centrodestra non raggiunga il 40% per un soffio e si fermi magari al 38%. Per quale ragione Mattarella dovrebbe dare l’incarico a Di Maio e non ad un rappresentante del centrodestra?”.
E se per ipotesi Lega o Liberi e Uguali durante le consultazioni si rendessero disponibili a sostenere un governo del M5S anche solo con l’obiettivo di sbarrare la strada all’inciucio Pd-Forza Italia?
“Mi sembra un’ipotesi che non sta in piedi per ciò che riguarda la Lega. Forse Liberi e Uguali, Potere al Popolo, pezzi del Pd, potrebbero anche dichiararsi disponibili ad un governo con i 5Stelle ma crede davvero che Mattarella potrebbe accreditare un simile scenario? Sarebbe molto più logico per il Presidente affidarsi ad un centrodestra che comunque si è presentato unito alle elezioni e che garantirebbe maggiore stabilità rispetto ad una simile accozzaglia. Tenga conto poi di una variante da non sottovalutare”.
Quale?
“Il fatto che dopo il voto il M5S partirà già con una quindicina almeno di parlamentari in meno visto che quelli finiti sotto accusa per le vicende di questi giorni e che Di Maio ha in pratica già espulso in campagna elettorale, finiranno nel gruppo misto. Abbiamo già dei cambi di casacca preventivi di cui Mattarella potrebbe tenere conto. In un simile scenario il centrodestra potrebbe non avere grandi problemi a trovare i numeri necessari per raggiungere la maggioranza assoluta. Volete che Berlusconi non sia così abile da trovare il modo di convincere questi parlamentari?”.
Tante chiacchiere, ma alla fine la soluzione potrebbe essere molto più semplice. Un governo Renzi-Berlusconi benedetto dall’Europa e che paradossalmente Salvini e Meloni avrebbero comunque contribuito ad eleggere?
“Questa ipotesi va tanto per la maggiore sui giornali ma io non la ritengo possibile. In primo luogo perché Berlusconi non è un traditore; tanti lo hanno tradito ma lui non ha mai tradito nessuno. In secondo luogo ritengo che il leader di Forza Italia da persona intelligente quale è, non si andrà mai ad alleare con un Renzi politicamente morto. Se il Pd avesse ancora la forza di un tempo un accordo ci poteva pure stare, ma oggi Renzi è come un malato terminale cui gli elettori il 4 marzo staccheranno la spina”.