Colpo al clan Casamonica. È di 31 arresti e sei persone ricercate il bilancio di una maxi operazione che ha visto impegnati 250 carabinieri del Comando provinciale di Roma. Secondo i magistati della Direzione distrettuale Antimafia della Capitale sarebbero responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico di droga, estorsione, usura, commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini con un tweet ha ringraziato le forze dell’ordine ricordando come nelle scorse settimane sia stato lui stesso a subire avvertimenti da parte di esponenti della famiglia. Lo Speciale ne ha parlato con lo psichiatra, scrittore e opinionista Alessandro Meluzzi al quale è stato chiesto anche un commento su un’altra vicenda che ha aperto in queste ore un vivace dibattito sui social: quella relativa alle dichiarazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando sul Corano. Orlando ha infatti detto: “Il Corano è come la luce nel buio, come il sole durante il giorno”.
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Duro colpo al clan Casamonica. Pare che le vittime delle azioni estorsive, secondo gli inquirenti messe in atto da esponenti della famiglia, vivessero in uno stato di terrore e in una condizione psicologica di totale sudditanza. Come si può uscire da certe condizioni?
“E’ evidente che la paura delle vittime sia stata la forza principale del clan. Mi permetta però di osservare che lo strapotere dei Casamonica in una vasta area della periferia romana è stato sempre noto a tutti, visto che di loro si sono varie volte occupate anche le cronache. Direi che era talmente notorio, clamoroso e conosciuto che ci sarebbe soltanto da stupirsi del fatto che certe iniziative arrivino oggi. Bastava chiedere a chiunque, anche all’ultimo dei tassisti di Roma per sapere che in certe zone della Capitale il giro degli affari era spaventoso. Per troppo tempo certi gruppi sono sembrati godere di una sorta di impunità. Ormai ricordiamo tutti il fastoso funerale sulle note de ‘Il Padrino’ riservato al capofamiglia con tanto di manifesto con la scritta ‘re di Roma'”.
Perché secondo lei per troppo tempo si è lasciato delle categorie impunite?
“Per tre ragioni: per ignavia, connivenza e passività. Ognuno si collochi nel girone che ritiene più appropriato per lui”.
Alcune settimane fa un esponente della famiglia era sembrato addirittura sfidare Salvini sul censimento dei rom con tanto di invito a “rigare dritto”. Lo Stato ha dunque reagito?
“Quella vicenda aveva ulteriormente dimostrato come certi soggetti non temessero nulla. Mi pare del resto che esponenti della famiglia abbiano anche preso parte ad importanti programmi televisivi, fatto questo che evidentemente deve avergli fatto ritenere di poter sfidare tutti”.
Salvini con un tweet ha ringraziato le forze dell’ordine ribadendo come contro di lui le minacce non funzionino e la lotta alla mafia sia al primo punto nella sua agenda. Finita la pacchia anche qui?
“Me lo auguro, perché ripristinare lo stato di diritto e la legalità è alla base di ogni civile convivenza. Spero ci riesca. Bisognerà vedere i risultati concreti. Per ora possiamo soltanto dargli fiducia”.
Sui social nelle ultime ore sta facendo molto discutere la polemica innescata dalle dichiarazioni del sindaco di Palermo Orlando sul Corano. Come commenta?
“Guardi, preferisco non commentare. Trovo davvero singolare ciò che dice sia nei termini che nei modi, nei toni, nelle forme. Ma ho carità di patria”.
Però non è surreale che un sindaco faccia certe valutazioni nel momento in cui si fa del tutto per non immischiare politica e religione? Certe dichiarazioni riferite al Vangelo non si sono mai sentite per rispetto alla laicità dello Stato. Non è paradossale?
“Orlando non so quanto creda sinceramente in quello che ha detto. Voglio riconoscergli il beneficio di aver pronunciato quelle frasi per opportunità politica o come forma di vicinanza al mondo islamico per ragioni che ignoro. Altrimenti sarebbe incredibile quel che è successo”.