“La manovra non cambia” dice Matteo Salvini ad Agorà, dopo un Cdm che ieri sera ha avuto luogo all’improvviso, sorprendendo un po’ tutti. Lui va dritto e non torna indietro sulle legge Fornero, sulla flat tax per le partite Iva, sul reddito di cittadinanza, su Equitalia.
E se si alza lo spread? “Questa è una buona manovra, quindi non mi pongo il problema. Lo spread non arriverà assolutamente a 400″ ha detto il vice premier oggi ad Agorà sottolineando così che la sfida è cominciata e che Bruxelles non può fermare il governo del cambiamento giallo-verde.
Intanto il dl fiscale arriva entro la settimana. Anche qui l’obiettivo è preciso: “Il mio obiettivo è che lo Stato convochi queste persone e dica: quanto mi puoi dare per eliminare queste tasse? Abbiamo ereditato delle rottamazioni del passato, ora parliamo di cartelle di persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi. Cambieremo il sistema fiscale e il rapporto fra gli italiani e il fisco, ora la scelta è se far finta di niente o se cambiare le cose, io sono al governo per cambiare”.
Un provvedimento, quello della pace fiscale, che può essere raggiunto senza particolari contraccolpi e con può dare soddisfazione e consensi soprattutto.
Nel dl fiscale, tra l’altro, ci saranno 50 milioni per le famiglie sfollate a Genova. “Metteremo i soldi che non avevamo messo nel decreto emergenza e sono 50 milioni per avviare i rimborsi alle famiglie” ha annunciato il vice premier e ministro Luigi Di Maio, ospite a “Radio Anch’io” su Radio1. E intanto anche il leader M5s continua sul mantra dell’andare avanti senza indugi sul Def: “Il mio obiettivo non è lo spread più alto o più basso, ma è rendere felici i cittadini e questo va al di là dei numeri. Se vogliamo fossilizzarci con i numeri vuol dire fare come quelli di prima. Questa manovra è un atto di coraggio per fare qualcosa per gli italiani. Non si può tornare indietro”.
E il nuovo slogan è: “O facciamo un atto di coraggio o andiamo a casa”.
Un governo questo giallo-verde che nessuno si sarebbe aspettato tanto ostinato e deciso a perseguire le promesse elettorali. Una cosa è sicura: i cittadini da tempo non assistevano a politici che vogliono imporsi a livello europeo e internazionale, pur piccola l’Italia ha rialzato davvero la testa?