Lettera Ue, intervista a Rinaldi: “Cara Europa, sono sballate le vostre previsioni”

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“Deviazione senza precedenti, rischio di seria violazione del Patto di stabilità”. E’ condensata in questa frase la lettera che i commissari economici della Commissione europea Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici hanno inviato al governo italiano contestando i contenuti della manovra economica 2019 approvata dal Consiglio dei Ministri. L’Europa chiede all’esecutivo di fornire risposte ai rilievi espressi entro la giornata di lunedì 22 ottobre. Appare evidente tuttavia come l’orientamento dei commissari Ue sia quello di bocciare la finanziaria, visto che difficilmente le repliche che arriveranno da Roma potranno modificare un giudizio negativo che sembra già scritto. Interviene a Lo Speciale l’economista Antonio Maria Rinaldi, docente di politica economica presso la Link Campus University di Roma e animatore del sito Scenari Economici.

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La Commissione europea parla di “deviazioni senza precedenti e di rischio di seria violazione del Patto di stabilità”. Come risponde da economista ad un simile rilievo?

Come consuetudine la Commissione europea, per bocca di Moscovici e Dombrovskis, non perde occasione di giocare con i numeri. Loro considerano questa deviazione in relazione al programmato 0,8%, quando invece il consuntivo, ossia i risultati effettivi degli ultimi anni ottenuti con il governo a trazione Pd, sono stati molto diversi. Negli ultimi anni il deficit effettivo è stato di meno 2,9% il primo anno, per passare poi ad un 2,5% e infine ad un meno 2,4 negli anni a seguire. Quest’anno il tendenziale è del 2%. Quindi l’annunciato 2,4% non significa sforare il programmato come indica Moscovici, ma farlo soltanto dello 0,4%. L’Europa entra in crisi e teme il contagio soltanto per uno zero virgola? Ci siamo ridotti a questo? L’Unione europea si spaventa se un Paese, in cui le ricette europee hanno soltanto creato disagio sociale, disoccupazione, decrescita, innalzamento della povertà, riesce giustamente a porre in essere una manovra che finalmente si discosta dai diktat di Bruxelles?”.

Nella lettera è scritto che ci sono delle regole da rispettare e che a nessuno è consentito trasgredirle. Quindi? Come se ne esce?

“Questa Europa delle regole in realtà è miseramente fallita nel momento stesso in cui non è riuscita a dare risposte effettive, tangibili e reali, alle aspettative dei cittadini e a quelle del sistema Italia. Negli altri Paesi non è andata certamente meglio. Non è vero che in Grecia, in Spagna e in Portogallo sono riusciti a risolvere le crisi. Andate in quegli Stati e vi accorgerete di come i cittadini stanno molto peggio di prima. Questo perché i parametri che segue l’Europa non si basano sulle condizioni effettive delle popolazioni, ma sulle garanzie delle banche che sono migliorate a danno dell’economia reale e del sostegno fiscale. Se l’Europa intende andare avanti così faccia pure, ma poi non si stupisca se il risultato delle elezioni europee, dove votano i cittadini, sarà scontato”.

I commissari Ue contestano anche le stime di crescita contenute nella manovra definendole irrealistiche perché non corrispondenti alle previsioni di alcun organismo. Falso anche questo?

Se si basano sulle loro ricette hanno sicuramente ragione, le stime di crescita diventano inevitabilmente nulle. Diverso il discorso se si mette in campo una manovra anticiclica che va contro la ricerca dei numeretti a cui in Europa sono tanto devoti. Quindi se si fanno politiche diametralmente opposte alle loro come chiede il Governo italiano, una crescita ci sarà comunque, considerando anche che tutte, e sottolineo tutte, le previsioni fatte dagli organismi internazionali, compresa la Commissione europea, in tutti questi anni si sono rivelate sempre completamente sballate”.

L’Italia entro il 22 ottobre dovrà rispondere ai rilievi avanzati, ma la bocciatura appare sempre di più dietro l’angolo. Cosa potrà accadere a questo punto?

“La Commissione europea appare chiaramente prevenuta nei confronti dell’Italia se si considera che, già dopo le prime osservazioni negative, il governo ha risposto rimodulando le previsioni del deficit per il prossimo triennio, scendendo dal 2,4% per il 2019 al 2,1 e 1,8% per il successivo biennio.  Mi pare quindi che abbia già manifestato la volontà di modificare la manovra sulla base di un criterio di riduzione. Nonostante ciò la buona volontà non ha sortito alcun effetto sul giudizio della Commissione, alla quale stando così le cose non rimane che scrivere direttamente la Finanziaria. Dubito che il governo italiano sia però disposto a farsela dettare. Ad ogni modo se sarà bocciata inizierà una procedura di infrazione, che però dovrà essere votata all’unanimità. E qui inevitabilmente si apriranno giochi interessanti”.  

Il governo potrebbe andare avanti anche in caso di una bocciatura, o comunque sarà obbligato a correggerla?

Certo che potrà andare avanti. L’Italia ha un parlamento sovrano”.

Non si è avuta l’impressione che il premier Conte ieri sia rimasto isolato in Europa? Grandi adesioni non sembra averne riscontrate.

E’ ovvio ci sia tutta questa attenzione sulla manovra italiana. Se questa darà i suoi frutti si avrebbe la dimostrazione evidente di come le politiche europee siano state tutte sbagliate. Se fino ad oggi seguire ciecamente le ricette di austerità utili a favorire la convergenza monetaria non ha permesso di ottenere nulla in termini di crescita e di sviluppo, nel momento in cui un Paese riesce ad ottenere risultati imboccando una strada diversa, allora qualunque altro Stato si sentirà in dovere di seguirne l’esempio. Gli stessi cittadini degli altri Paesi chiederebbero ai loro governanti di comportarsi come l’Italia. Questo spaventa l’Europa che oggi si trova un po’ nelle vesti di un padre che ha tre figli e non vuole concedere nulla al primo per timore che poi le stesse cose possono chiederle anche gli altri due”. 

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