Matteo Renzi, alla radio, ha subito messo le mani avanti dopo il ritiro di Minniti dalla corsa delle primarie: “Di scissioni ne abbiamo viste già abbastanza, non è all’ordine del giorno e non ci sto lavorando io a qualcosa di diverso”.
Ovviamente tutti i sospetti cadono sull’ex premier che starebbe pensando a un altro partito, da lanciare all’inizio dell’anno prossimo, prima delle primarie Pd fissate il 3 marzo e delle elezioni europee di fine maggio.
Ma Renzi allontana ogni nube su di lui: “Non chiedetemi di fare il burattinaio del congresso”, aveva scritto. E in modo forse rivelatore aveva aggiunto: “Da mesi non mi preoccupo della Ditta Pd, ma del Paese”. Alla sua maniera, però: “Da mesi non mi preoccupo della ‘Ditta’ Pd, mi preoccupo del Paese, che è più importante” e per questo “non mollo di un centimetro la battaglia contro i cialtroni che stanno mandando l’Italia in recessione”.
Intanto Nicola Zingaretti viaggia poco sopra il 40%,e Martina-Richetti tampinano.
Ma cosa pensano i candidati dem di quanto sta succedendo?
“Se nel nostro campo ci fosse un’altra scissione sarebbe una follia. Chi divide il fronte rischia di fare un grande piacere a 5 Stelle e Destra” ha commentato il candidato alla segreteria del Partito democratico, Maurizio Martina, intervistato dal Corriere della Sera. “Non saranno accordi a tavolino a rilanciare il Pd – ha detto – è giusto che alle primarie di esprimano, nella chiarezza, posizioni diverse. Dobbiamo tutti fare una mano a questo lavoro, che può essere straordinario se si abbandonano i tatticismi. Mi auguro che nessuno voglia giocare al ribasso. Per quel che mi riguarda ho sempre lavorato per tenere insieme pluralità e unità. Dobbiamo discutere di come stiamo dentro per rilanciare il progetto e non di come si esce”.
“Noi dobbiamo continuare ad andare avanti. Io credo che l’Italia si aspetti dal PD un grande rinnovamento per ricostruire una speranza per chi questa speranza l’ha persa. Il Congresso per me serve a questo e per questo mi sto battendo”: è invece l’opinione del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in una intervista al Tg1.
Di sicuro ci sono solo le Europee insomma. Per il resto l’opposizione si potrebbe frantumare ben presto.