Non si placano le polemiche sul Ministro dell’Interno Matteo Salvini che è tornato ad indossare la divisa della polizia nel corso di un comizio elettorale a sostegno del centrodestra in Abruzzo, dove il 10 febbraio si eleggerà il Presidente della Regione. Più volte negli ultimi tempi Salvini si è presentato in pubblico con la divisa, scatenando le polemiche delle opposizioni che lo hanno accusato di indossare il giubotto “abusivamente” e per scopi strumentali e propagandistici. Ricordando inoltre che la polizia è un corpo dello Stato e non un apparato di partito. Lo Speciale ha chiesto un commento in merito al parlamentare della Lega Gianni Tonelli, ex poliziotto e fino allo scorso anno segretario generale del SAP (Sindacato autonomo di polizia), incarico questo che lo ha visto in prima linea per anni.
Salvini sfoggia la divisa della polizia. Da poliziotto, prima che da deputato, non pensa che forse stia esagerando?
“Assolutamente no. Sono orgoglioso che Matteo Salvini indossi quella divisa, non soltanto quella della polizia ma anche degli altri corpi dello Stato. Per altro mi fa piacere anche per un fatto personale. Fui proprio io qualche anno fa a regalargli la prima maglietta, esattamente il 15 ottobre del 2015, nel corso di una grandissima manifestazione in Piazza Montecitorio dove lui prese la parola dal palco insieme ad altri esponenti politici e rappresentanti sindacali del comparto sicurezza e dei Vigili del Fuoco”.
Però allora era un leader di partito, oggi è il Ministro dell’Interno. Non è un po’ diverso?
“A maggior ragione oggi ha più titolo per indossarla. Trovo puerile questa polemica. Abbiamo dimenticato Marco Pannella che da pacifista indossava provocatoriamente la divisa dell’Esercito? E che dire dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che in più occasioni indossò quella dell’Arma dei carabinieri? Poi scusi, non l’hanno indossata anche Renzi, la Pinotti, Casini, l’ex ministro Minniti, La Russa, Maroni? Quale ministro dell’Interno non ha portato le divise? Facciamo molto prima a fare il conto all’inverso”.
C’è però chi fa notare che la polizia è un corpo dello Stato e non dovrebbe mai essere strumentalizzato per finalità politiche o propagandistiche. Come risponde?
“Lei sa che io fui punito per aver lanciato la maglietta con su scritto ‘I love polizia’ e osai indossarla anche in alcune trasmissioni televisive. All’epoca c’era al governo la sinistra e dava loro fastidio che passasse questo tipo di messaggio. Io conducevo una lotta contro il partito dell’anti-polizia perché la divisa è un simbolo. Quindi indossarla significa fare una scelta di campo, quella di stare con le persone oneste che credono nella legalità. Penso che sia più che mai necessario schierarsi e dire chiaramente da che parte si vuole stare. Indossare la divisa è un messaggio ancora più forte dei decreti sicurezza o delle proposte di legge sulla legittima difesa. Chi indossa una divisa, indossa i simboli dello Stato e ne incarna i valori”.
Però non è sbagliato indossarla quando si fa un comizio elettorale e non si sta ricoprendo un ruolo istituzionale ma prettamente politico?
“Guardi che esistono dei negozi ai quali l’Aeronautica militare ha consentito la riproduzione del proprio marchio. Se vado a fare un comizio con un capo acquistato in uno di questi negozi con i simboli pressoché identici a quelli dell’Aeronautica, compio un atto illegittimo ed inopportuno?”.
Ha parlato con i suoi colleghi? Cosa pensano? La polizia nel suo complesso si sente rispettata?
“Sono molto contenti e soddisfatti, perché finalmente non siamo più sotto la regia del partito dell’anti-polizia, quello che voleva imporci i codici identificativi su caschi e divise per meglio incriminarci ogni volta che ci trovavamo alle prese con manifestanti violenti pronti ad ammazzarci. Oggi siamo guidati da un governo e da un ministro che, al di là delle posizioni politiche, hanno scelto di stare dalla parte dello Stato, aprezzando il nostro lavoro e difendendoci con forza e determinazione”.
Mi sta dicendo quindi che il giudizio su Salvini e unanimemente positivo?
“Forse usare il termine unanimità è eccessivo, ma sicuramente il gradimento verso il Ministro è molto ampio e generalizzato, al punto che chi dissente preferisce farlo in silenzio ben consapevole di rappresentare un’anomalia”.