Cari cittadini arrabbiati (specialmente quelli di Milano e Roma), perché tra un po’ i “vostri” sindaci vi negheranno totalmente il diritto alla libera mobilità, alla libera circolazione nella “vostra” città; costringendovi a vendere macchine e moto e a comprarne nuove più in linea con la costosissima “modernità elettrica” (altrimenti via col monopattino, però felici ed ecologisti). Cari italiani impauriti perché tra un po’ vi costringeranno ad adeguare la “vostra” casa ai diktat europei della Green Economy, pena non poterla più vendere o affittare.
Stiamo parlando del patto “Bruxelles-Roma”, che solo pochi “complottisti come noi” hanno denunciato nel tempo giusto. Ora è troppo tardi. Tutte le manifestazioni per la casa “così come è”, “la casa storica”, o i raduni “anti-Ztl” sanno di spettacolo, retorica inutile, mero gioco politico per acquistare qualche consenso provvisorio, illudendo le persone che come al solito, reagiscono in ritardo. Vivono da decenni in bolle asettiche, astratte, autoreferenziali, autocentrate, chiuse nel loro particolare (gli interessi individuali), senza visione generale della vita, della società, e poi, improvvisamente, toccate nel vivo (nostro difetto genetico: si chiama familismo amorale), si svegliano dal torpore. Comportandosi come la “rana bollita”, che gradisce il bagnetto nella pentola sempre più calda e che quando capisce che si sta bruciando, prima di morire, tenta di uscire, ma soccombe, non ce la fa più.
Pazienza per i cittadini, è così da quando siamo nati come popolo unito (non siamo come i francesi che fanno le rivoluzioni), ma i politici non hanno attenuanti. Al massimo otterranno dilazioni, rimandi, posticipi, circa le scelte dei sindaci di sinistra (Sala-Gualtieri), ma è solo una battaglia persa. Ecco perché.
Tutto è nato esattamente l’8 febbraio 2022, in pieno governo Draghi (l’uomo dei poteri forti bancari, finanziari europei). L’Aula della Camera approva definitivamente la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli della nostra Carta, il 9 e il 41 (con la bellezza di 468 voti a favore, solo 1 contrario e 6 astenuti). Un golpe passato sotto silenzio.
Cosa dicono questi articoli? Il 9: “La Repubblica tutela il patrimonio storico, artistico e il paesaggio”. Tradotto: l’ambiente è imperativo. Il tema ovviamente non è il principio, ma quali leggi e quale ideologia verde lo declina nello specifico. Inoltre, per conseguenza, quello che i governi nazionali, regionali e comunali, su “indicazione coatta della Ue”, faranno nell’interesse ambientale, da qui all’eternità, saranno priorità indiscutibili rispetto agli altri diritti. Prima trappola.
Un po’ come il primario diritto alla salute che ha imposto la politica “vaccinista”, comprimendo altre libertà costituzionali.
E l’articolo 41 dà il carico da undici (seconda trappola): “L’iniziativa-proprietà economica privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
E ancora: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
Tradotto: proprietà privata limitata, se troppo sfitta va tassata o requisita (si pensi alle polemiche sul caro-affitti per gli studenti e il tema degli alloggi non utilizzati dai proprietari); e se la casa non si conforma alle direttive di Bruxelles (la coibentazione etc), pagando una media di 35mila euro a famiglia, non si può vendere o affittare. Infine, non saremo liberi nemmeno di affittarla a chi vogliamo. Se non si gradiscono alcune presenze a casa nostra, ti possono pure denunciare. Diventa un reato contro la dignità della persona (non è l’imposizione ad esempio, dei diritti Lgbtq o dell’immigrazione?).
Ergo, ogni contestazione alle fasce verdi, alle macchine verdi, alle case verdi fallirà. La Corte costituzionale eccepirà sempre gli articoli 9 e 41 della Costituzione.
A questo punto, come dovremmo considerare i politici che in modo plebiscitario hanno votato per le suddette modifiche costituzionali? Non hanno capito niente, sono superficiali, erano e quindi oggi sono in malafede quando alimentano proteste, o sono stati comprati dalle lobby? Rispondano loro, ma per favore, niente velleitarismi o lacrime di coccodrillo. Naturalmente escludiamo dalla lista i pochi politici di base che in buona fede si sono mossi in questi giorni. Ma se la prendano con i loro vertici.
Dal particolare al generale. Quando abbiamo visto lo strano collegamento tra i fondi del Recovery e le condizioni per avere i soldi (Green Economy, intelligenza artificiale, informatizzazione globale, e solo alla fine la sanità), con l’aggiunta di riforme estranee (giustizia, pubblica amministrazione) alla mission, ci siamo chiesti se non stessero costruendo il “loro” futuro sulla nostra pelle.
Non eravamo complottisti, ma preveggenti. Avevamo capito e purtroppo previsto.