Dopo l’afa estiva ci aspetta un autunno caldo e non è certo colpa delle temperature.
Manca poco alla nuova stagione e con essa ci sono delle battaglie sociali, politiche, economiche, tutte da scoprire e affrontare.
Vediamole insieme.
Innanzitutto, a settembre, è prevista l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, proposto da Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il Consiglio dei Ministri ha già approvato il disegno di legge che introduce novità importanti in materia di sicurezza stradale, eccone alcune:
– Stop alla patente per chi guida ubriaco o drogato: in caso di positività alle droghe, a prescindere dallo stato di alterazione sospensione e revoca della patente con divieto di conseguirla fino a tre anni;
– Divieto assoluto di conseguire la patente fino al compimento dei 24 anni per i minorenni sorpresi alla guida senza patente e sotto l’effetto di droga.
Inoltre, il nuovo codice della strada 2023 introduce disposizioni in materia di micromobilità, caratterizzata dall’impiego di mezzi di trasporto meno pesanti e potenzialmente meno inquinanti di quelli tradizionali ad esempio scooter, skateboard, monopattini elettrici, biciclette, al fine di elevare gli standard di sicurezza, con la previsione, tra l’altro, di un contrassegno di riconoscimento anche per i monopattini elettrici.
Per quanto riguarda le battaglie sociali sarebbe impossibile non citare il tanto famigerato PNRR.
Tra i molteplici obiettivi che cerca di raggiungere c’è anche Scuola 4.0, un piano di investimento per la trasformazione digitale della scuola italiana. Scuola 4.0 prevede la creazione di ambienti di apprendimento innovativi, chiamati Next Generation Classrooms e Next Generation Labs, dotati di tecnologie avanzate e flessibili, e un programma di formazione alla transizione digitale per tutto il personale scolastico.
Entro il 30 giugno le scuole d’Italia avrebbero dovuto aggiudicare “forniture e servizi” finanziate dal PNRR nella sua branca scolastica. Ma ecco che il tutto è stato rimandato a settembre dopo che la dott.ssa Montesarchio, Capo dell’Unità di Missione PNRR, ha annunciato lo slittamento della scadenza del Piano Scuola 4.0 e per ora la data è fissata al 30 settembre 2023.
Poi, nell’agenda politica c’è la ratifica del nuovo MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, anche questo previsto per l’autunno. In teoria il 30 giugno sarebbe dovuto essere il giorno risolutivo per le sorti del MES, ma in realtà si è rivelato l’ennesimo buco nell’acqua. La ratifica è infatti stata rimandata di quattro mesi, quindi anche questo è previsto per il prossimo autunno.
Il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Di Giuseppe ha spiegato: “I gruppi di maggioranza hanno presentato la sospensiva per non procedere all’esame delle proposte di ratifica delle modifiche al trattato istitutivo del Mes. Servono maggiori approfondimenti vista la delicatezza dei temi trattati”.
Anche la Premier Meloni ha dichiarato: “Discutere adesso questo provvedimento non è nell’interesse nazionale”. Eppure tale decisione ha comunque fatto discutere gli altri Paesi europei perché questi, al contrario dell’Italia, hanno già ratificato il trattato.
Insomma l’autunno non è ancora iniziato ma stando alle notizie è già bollente.