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Spagna al bivio, i dubbi del Re. Verso l’anatra zoppa?

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Spagna al bivio, verso un nuovo Governo o verso nuove elezioni? Il caso elettorale spagnolo continua a turbare il sistema politico interno, la “vittoria mutilata” dei Popolari richiede una soluzione rapida. Il Re sta a guardare, costretto dal ruolo istituzionale. In gioco anche l’immagine del paese in vista delle riforme europee in cantiere.

In altre parole la Spagna ha bisogno di stabilità, ora più che mai, ma le strade percorribili sono poche ed il bivio è arrivato.

Lo scorso Luglio, al risultato elettorale hanno esultato tutti. Il PPE, ottenuta la maggioranza dei voti non può tuttavia raggiungere la maggioranza assoluta, nemmeno con il supporto degli ultraconservatori di Vox, che al contrario hanno deluso notevolmente le aspettative.  Il PSOE di Sànchez, d’altro canto, stupisce con una rivalsa fuori programma, da governo uscente si trova comunque a fermare l’avanzata delle destre.

Oggi la fotografia è questa, la Spagna è andata in vacanza e con lei anche la politica. Lo stand-by elettorale dovrà però terminare e in un modo o nell’altro, deludere più di qualcuno. Nel frattempo Re Felipe resta inerme, rilegato al ruolo di garante guarda il paese nuovamente spaccato dalle urne. C’è da aspettarsi un possibile passo in avanti dal palazzo reale in caso di emergenza politica?

Guardando alle prospettive a breve termine invece, se il PPE di Feijóo arranca nel trovare possibili firme tra le fila indipendenti, Vox si apre addirittura alla possibilità di un governo d’intesa con i Socialisti. Una decisa “retromarcia ideologica” per il partito che oltre ad essere stata categoricamente smentita da Sànchez, pone dubbi importanti sulle reali prospettive conservatrici. Nel frattempo Sànchez sembra riscontrare un potenziale appoggio da parte degli indipendentisti catalani, che si trovi in una situazione di favore?

 

Certo, i Popolari hanno ottenuto la maggioranza dei voti, ma la vera sorpresa alle elezioni di Luglio è stata proprio la “remontada socialista“. Ciò che ad oggi preoccupa davvero i conservatori spagnoli, infatti, è proprio il buio. Tra chi scappa e chi insegue, il secondo ha spesso la meglio e per i Popolari, quella di aggrapparsi ad ogni possibilità che gli ultimi risultati propongono, potrebbe essere l’unica via. Per I Socialisti, al contrario, il desiderio di uno sprint finale, come l’ultimo passaggio di testimone in una staffetta, si fa sempre più concreto.

 

Cosa porterà dunque questa pausa estiva? Sànchez continua a sostenere un lungo decorso politico, forse simile alle “doppie elezioni” del 2019. Feijóo, affiancato solamente dalla deludente destra estrema, continua a dichiararsi fiducioso per la possibilità di formare un governo di centrodestra che però, sulla carta, sembra impraticabile. I sondaggi, dopo il fallimento dell’ultima tornata, sembrano invece giocare un ruolo estremamente marginale in questa fase della partita.

Nello stallo elettorale, l’Europa e più in particolare il Consiglio la cui presidenza di turno toccherebbe proprio alla Spagna, chiedono stabilità e certezze. Secondo Bruxelles, è arrivato il momento di priorizzare la maturità politica, ma in un paese diviso quasi a metà, sarebbe forse troppo da chiedere?

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