Migranti, Europa sconcertante: lascia l’Italia nei guai proprio nel momento più difficile, proprio quando gli sbarchi aumentano a dismisura e proprio quando si manifesta il collasso delle nostre strutture di accoglienza. Germania e Francia hanno infatti deciso di chiudere le frontiere al passaggio dei migranti dall’Italia. Per i nostri alleati dell’Ue , la solidarietà europea sarà pure una cosa bella e nobile, ma quando nei fatti si rivela assai poco solidale, quando nel concreto corrisponde ai meschini interessi di bottega, quando insomma si rivela una grande balla, allora questa sbandiera solidarietà può anche essere riposta in soffitta. E con le motivazioni più pretestuose e irritanti.
Vediamo innanzi tutto la Germania. “Die Welt” riferisce che il governo di Berlino ha deciso di sospendere il cosiddetto «meccanismo volontario di solidarietà» (cioè l’accoglienza di una quota di rifugiati sbarcati sulle nostre coste) a causa della «forte pressione migratoria verso la Repubblica federale». La Germania accusa inoltre l’Italia di violare il trattato di Dublino perché da quasi un anno si rifiuta di riammettere i migranti che hanno lasciato il nostro territorio.
In realtà, già alla fine dello scorso anno, il governo italiano aveva scritto a quello tedesco informandolo che le nostre strutture di accoglienza non erano più in grado di assorbire l’enorme massa di persone che stava per arrivare sulle coste. E, se la situazione era già difficile nove mesi fa, oggi è semplicemente disperata. L’altro giorno s’è verificato un boom di arrivi senza precedenti. C’erano, nel mare antistante Lampedusa, almeno un centinaio di imbarcazioni cariche di disperati. Nell’hotspot si è arrivati a 4.686 presenze. Praticamente Lampedusa non può più accogliere nessuno. Ma questo dramma, che può diventare tragedia, evidentemente ai tedeschi non interessa.
Per quanto riguarda la Francia, la stretta sui migranti è stata annunciata direttamente dal ministro dell’interno, quel “simpaticone” di Gerald Darmanin. Fu infatti proprio lui che nel novembre scorso accusò il nostro Paese di essere «disumano» con i rifugiati, dando avvio a quella crisi politico-diplomatica tra Italia e Francia che solo di recente (e faticosamente) Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron hanno in qualche modo ricomposto. Al dunque Darmanin oggi dice che il governo francese ha deciso di raddoppiare i poliziotti impiegati alla frontiera italiana dal momento che -sostiene- «abbiamo avuto un aumento del 100% dei flussi». E che dovrebbe dire allora l’Italia che in pochi mesi s’è vista rovesciare contro un’ondata di 120mila migranti? In realtà, come dicevamo all’inizio, non esiste valore “double face” in Europa come la “solidarietà”.
Non c’è però solo l’egoismo a spiegare l’odierna stretta di Germania e Francia sul fronte dell’accoglienza. C’è anche un altro sentimento, ancora più forte, e si chiama paura. Paura di chi, forse di qualche migliaio di disperati in più? No, la paura vera dei governi di Berlino e Parigi è per le polemiche che possono scatenare (e che stanno scatenando) i partiti sovranisti in Germania e Francia. Stiamo infatti per entrare, anche in questi due Paesi, nella campagna elettorale per le elezioni europee del prossimo anno e, tanto Macron quanto Scholz, vogliono togliere più spazio possibile, l’uno, al Rassemblement National, l’altro, ad AfD. L’odierno giro di vite non è, tra le altre cose, che un messaggio inviato all’elettorato. È come dire: «A fermare i migranti ci pensiamo noi. Non date retta ai demagoghi». Lo fanno capire implicitamente. Ma ovviamente non lo possono dire a chiare lettere. Altrimenti violerebbero il grande dogma del politicamente corretto che impone la massima sollecitudine in fatto di migrazioni. Europa incoerente? No, semplicemente ipocrita. Ma ciò non ci rende l’animo più lieto. E non ci fa guardare al futuro europeo con più ottimismo.