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Quanto costano i beni alimentari in Francia? Il paragone con l’Italia

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Tra inflazione, guerra in Ucraina e centinaia di altri motivi la spesa degli italiani diventa sempre più costosa. Se in Italia le statistiche parlano di circa 350/400 euro al mese per una coppia, in Francia la situazione appare estremamente più costosa, con ben 488 euro di spesa media mensile nel 2023. Certo nel Bel Paese il Pil pro capite risulta intorno ai 32.000 euro mentre i nostri cugini superano i 38.500 euro annui a testa, cifra che va ad influire sicuramente sul costo della spesa.

Continuando il paragone tra i due Paesi, bisogna innanzitutto capire la differenza tra le catene. Se in Italia infatti esistono molte catene nazionali ma anche numerosissimi supermercati regionali o locali, in Francia l’unica alternativa alle grandi catene sono piccoli alimentari, che la maggior parte delle volte si specializzano nella vendita di prodotti etnici (arabi e africani su tutti).

Comunque, le catene più costose d’oltralpe sono, Casino e Monoprix, con Match, Auchan e Carrefour che si posizionano a metà classifica e Lidl, assieme a Leclerc, a concludere la statistica.

In Italia, la situazione è ben diversa, con Carrefour vicino a Eurospar, Conad e Pam nelle prime posizioni e la Lidl, insieme all’Eurospin che chiudono questa speciale classifica.

La spesa francese costa di più soprattutto in alcune categorie che sconvolgono l’italiano che ci vive. Indubbiamente, i prodotti italiani esistono e sono molto venduti in Francia, con i prezzi però che arrivano quasi a raddoppiare rispetto a quelli italiani. Una confezione contenente 70 grammi di prosciutto di Parma può arrivare a costare quasi 6 euro, con Carrefour che vende questo strepitoso prodotto italiano a 80 euro al chilo. Fortunatamente gli italiani possono rifarsi con la mozzarella, che, nonostante sia senza ombra di dubbio di qualità estremamente inferiore a quella dei supermercati italiani, ha un prezzo simile a quello che si troverebbe nel Bel Paese.

La carne è leggermente più costosa in Francia, dove il prezzo medio di un chilo di filetti di pollo può variare dagli 11 ai 20 euro al chilo, le salsicce non meno di 12 euro al chilo e gli hamburger almeno 13 euro. In Italia secondo analisi di vari osservatori regionali siamo all’incirca sotto di 2 euro per prodotto a parità di qualità.

Il prezzo di beni basilari come uova, acqua, latte e farina sono estremamente simili, mentre per quanto riguarda il pesce anche qui l’Italia batte i cugini con prezzi molto inferiori.

La più grande differenza che tutti gli expat notano principalmente è la differenza nella qualità dei prodotti e nella mancanza di veri e propri banchi come la gastronomia, la pescheria o la macelleria all’interno degli stessi supermercati. Se in Italia la spesa può essere anche un momento di socialità all’interno del quale la persona che si reca al supermercato può testare prodotti e scegliere il migliore rapporto qualità prezzo sotto consiglio degli operatori del settore, in Francia la spesa è veloce e razionale. Tutti i prodotti sono imbustati a monte e l’unico banco presente in tutti (o quasi) i supermercati è la “boulangerie” ovvero il forno dove costantemente vari tipi di pane e viennoiseries (dolci) vengono sfornati a ritmi incredibili. Per il resto, se si vuole pesce fresco, carne a chilometro 0 o qualsiasi tipo di prodotto gastronomico non imbustato da una macchina bisogna andare al mercato, un luogo anche questo estremamente diverso da quello italiano.

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