Borghi a Macron: “Italia con me e Bagnai non sarà preda. Con Tajani…”

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Macron auspica il “gioco delle alleanze” dopo il voto e sembra spalancare le porte al governo delle larghe intese. Claudio Borghi economista della Lega intervistato da Lo Speciale gli risponde per le rime. Continuano insomma gli endorsement dall’Europa in favore dei partiti filo Ue e di possibili alleanze trasversali dopo il voto fra le due forze, il Pd da una parte e Forza Italia dall’altra, ritenute le più affidabili e quindi in grado di ripetere l’esperimento della grande coalizione già sperimentato in Germania.

LEGGI COSA HA DETTO MACRON NELL’ARTICOLO DE LO SPECIALE.

Per Macron non ha importanza avere un partner in Italia forte o debole, l’importante è che abbia una visione chiara dell’Europa. Voi della Lega avete questa visione?

“Noi abbiamo una visione chiara dell’Europa, è scritta nel nostro programma. Non so se piaccia o meno a Macron. Noi vogliamo tornare all’Europa pre Maastricht, quando tutti i Paesi andavano d’accordo fra loro perché non c’era da discutere sui soldi”.

Non sembra proprio la stessa visione di Macron…

Infatti non lo è. Al presidente francese fa molto più comodo avere al governo uno come Gentiloni pronto a piegarsi ai desiderata di Parigi fino a cedere magari pezzi di mare senza avere in cambio alcuna contropartita. Ma penso gli farebbe comodo avere anche personaggi come il governatore della Toscana Enrico Rossi, visto che i francesi in quella Regione operano per esempio nella gestione degli autobus. Non vorrei che in Europa l’Italia sia stata assegnata alla Francia come preda. Del resto è ciò che è sempre avvenuto da secoli. Quando Germania e Francia litigavano finivano con lo spartirsi pezzi d’Italia”.

Macron ha detto anche che vede spazi per un gioco delle alleanze dopo il voto. Un endorsement al grande inciucio Pd-Fi?

Dipenderà dagli italiani fare in modo da rendere impossibili le larghe intese. Io rispetto sempre la volontà degli elettori, anche se a volte purtroppo sbagliano. In Gran Bretagna per esempio ritengo abbiano commesso un grosso errore ad indebolire la May nel momento in cui era necessario rafforzarla nei confronti dell’Europa. Quindi se in questo momento gli elettori ritengono che la priorità è rafforzare l’Italia e tutelare i suoi interessi in Europa senza obbedir tacendo, non hanno che da votare la Lega. Se andranno a premiare altri partiti che hanno dimostrato invece una certa sudditanza nei confronti di chi sta a Bruxelles, allora quello che auspica Macron potrebbe diventare reale”.

Intanto Silvio Berlusconi continua a rilanciare Tajani premier. Perché lo fa? Siete d’accordo?

“Il nostro premier è Matteo Salvini non Antonio Tajani. E’ positivo tuttavia che Berlusconi rilanci il suo candidato perché gli elettori del centrodestra avranno un’alternativa chiara e netta. Sapranno che dare più voti a Forza Italia significherà presentarsi a Bruxelles con la voce di Antonio Tajani e non con quella di Salvini, con la mia e con quella di Alberto Bagnai. E’ chiaro che la gestione della politica europea targata Tajani non sarà la stessa che avremo noi, ma alla fine rispetteremo la volontà degli italiani. Certo che con Tajani premier la guerra all’Europa non si farà, questo mi sembra evidente”.

Carlo Cottarelli già commissario alla revisione della spesa pubblica indicato da Berlusconi come possibile ministro del futuro governo di centrodestra si è chiamato fuori. Contento, visto che voi della Lega lo avevate già bocciato?

“Non sono contento perché abbiamo fatto una brutta figura. Se un nostro alleato propone una persona per un incarico di governo, gradirei che almeno prima di farlo si sia sincerata della sua disponibilità. Che questa disponibilità venga smentita un momento dopo non è bello. Abbiamo detto già più volte a Berlusconi che prima di indicare ministri sarebbe bene attendere il responso delle urne e sincerarsi del gradimento degli italiani. Ma non è facile far capire certe cose ad una persona adulta, diciamo pure anziana, che è abituata a comportarsi così”.

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