L’ex vice ministro all’economia del Pd, Stefano Fassina di Liberi e Uguali, segretario della commissione Bilancio di Montecitorio, in merito al prossimo Consiglio Europeo, avverte Salvini e Di Maio di non concentrarsi esclusivamente sulla drammatica questione dei migranti. “Non c’è dubbio che, grazie agli ‘amici’ di Visegrad, al Governo austriaco e poi al Ministro Seehofer, il testo è irricevibile per l’Italia” dice lui da comunista che ha superato le ditomie destra-sinistra per guardare all’obiettivo Italia e protezione degli interessi nazionali, ma c’è un rischio più serio a cui sta andando incontro l’Italia.
C’è un altro punto all’odg del vertice a Bruxelles di estrema rilevanza per noi: “La revisione dell’Unione economica e monetaria” che è legato a doppio filo con la sopravvivenza del nostro Paese.
“Le proposte in agenda – prosegue Fassina – sono dettate dalla dichiarazione di Meseberg, firmata da Merkel e Macron il 19 Giugno scorso. Sono esiziali per il nostro Paese. In particolare, con le innovazioni previste per il cosiddetto Fondo Salva Stati, promuovono il default del debito pubblico italiano, con le inevitabili conseguenze sulle banche italiane e, a cascata, su imprese e famiglie”.
Insomma un allarme gravissimo, che chiede venga recepito da Salvini e Di Maio, anche perchè in grado di danneggiare irrimediabilmente il nostro Paese.
“Ci aspettiamo che il Governo assuma una ferma posizione di contrarietà, fino a mettere il veto” è l’invito di Fassina, sempre più attento al tema delle politiche economiche della Ue.
E se mettiamo insieme la notizia di ora che il rientro di prestiti erogati e di obbligazioni acquistate a sostegno dell’economia della Grecia dal 2005 hanno portato alla Germania profitti per 2,9 miliardi di euro… beh, c’è da aver paura, anche se da come precisato dall’esecutivo, la cifra complessiva di 2,9 miliardi include anche i 400 milioni di euro generati da un prestito del 2010 della banca di sviluppo KfW, di proprietà del governo tedesco.
E’ chiaro che i profitti provengono da una serie di operazioni eseguite attraverso il Securities Market Program, programma di acquisto di obbligazioni avviato dalla Bce nel 2010 e oggi concluso, ma è altrettanto chiaro che gli interessi che si muovono sono più grandi di quanto noi pensiamo e capiamo.