/

Via della Seta: zio Sam ordina, Italia esegue

1 minuto di lettura

Come riferisce Bloomberg, “l’Italia ha segnalato agli Stati Uniti che intende ritirarsi da un controverso patto di investimenti con la Cina entro la fine dell’anno”; “il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha rassicurato il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy durante un incontro a Roma la scorsa settimana che, sebbene non sia stata presa una decisione definitiva, il suo governo sta favorendo un’uscita dal suo ruolo nella massiccia Belt and Road Initiative (Bri) della Cina”. A quanto pare questa prossima uscita del governo italiano dal progetto sarebbe non solo senza alcuna compensazione da parte di Washington, ma addirittura con lo svantaggio delle probabili ritorsioni di Pechino. Incredibile!

Nel marzo del 2019, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del cui governo faceva parte anche la Lega con Salvini, presenziava alla firma, con il presidente cinese Xi Jinping, del memorandum di intesa sulla collaborazione nell’ambito dell’importantissimo progetto della Via della Seta. Questi accordi ufficializzati a Palazzo Madama attraversavano tutto il sistema industriale italiano, dai trasporti all’energia, dagli impianti siderurgici ai cantieri navali e al credito. L’Italia sarebbe tornata ad essere dopo secoli bui, il terminale delle merci e dei prodotti provenienti dall’Asia.

E ora Giorgia Meloni è pronta a stracciare l’accordo soltanto perché lo hanno ordinato gli Usa, che hanno rapporti sempre più conflittuali con la Cina Popolare.

A questo punto sorge una prima considerazione. Salvini era nel governo Conte allorchè nel marzo del 2019 è stato sottoscritto il memorandum di intesa con la Cina Popolare sulla Via della Seta. Salvini fa parte dell’attuale governo di Giorgia Meloni, che ha deciso di uscire unilateralmente dall’accordo internazionale allora sottoscritto. Due sono le cose, o Salvini sbagliava allora, o sbaglia oggi. Per minime ragioni di coerenza Salvini dovrebbe dare le dimissioni, anche in considerazione dell’importanza del progetto dal quale il governo italiano ha deciso di uscire.

Seconda considerazione: in che cosa differisce un governo di centrodestra da un governo di centrosinistra in questo paese? Forse soltanto dalla carta intestata. Elly Schlein, se fosse alla guida oggi di un governo di centrosinistra, avrebbe fatto la stessa cosa. Non appena gli americani fanno un ruggito, subito i governanti italiani si mettono sotto obbedienza, ovviamente senza minimamente tenere conto degli interessi del popolo italiano. Mi dispiace molto doverlo ammettere, i politici della prima repubblica, nonostante l’appartenenza dell’Italia alla Nato, hanno sempre manovrato nello scacchiere internazionale con indipendenza e con un occhio di riguardo agli interessi nazionali. Mentre, tutti i politici attuali, di destra di sinistra o di centro, sono totalmente succubi dei poteri forti e questa decisione di uscire dalla Via della Seta lo conferma in pieno.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Calcio: Champions. Fontana “Derby spettacolo, occhi del mondo su Milano”

Articolo successivo

Tineco FLOOR ONE S7 Pro, il top di gamma dell’azienda cinese è vincitore di un Red Dot Design Award

0  0,00